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Lamorgese ascolta le Ong, ma replica che il loro intervento fa aumentare gli arrivi

Il 25 ottobre il Ministro Lamorgese ha incontrato le Ong, ma dallo scarno comunicato del Ministero non risultava il contenuto preciso del colloquio. Eccolo: «Si è tenuto questa mattina al Viminale un incontro tra il ministro dell’Interno Luciana Lamorgese e i rappresentanti delle ONG impegnate nelle operazioni di salvataggio in mare dei migranti. La riunione ha rappresentato un primo passo per l’avvio di una interlocuzione diretta tra le parti. Alla riunione hanno partecipato, oltre ai vertici del ministero dell’Interno, i rappresentanti del ministero degli Affari esteri e della cooperazione internazionale e del Comando generale del corpo delle Capitanerie di porto».

Le Ong invece riferivano ampiamente delle loro richieste avanzate al Ministro e facevano intendere che Lamorgese non avesse opposto alcuna obiezione. Così come risulta dalla stampa nazionale e come aveva riportato anche Firenzepost, tanto che su queste pagine avevo criticato l’atteggiamento fin troppo neutro della mia vice al Ministero dell’Interno.

Ma adesso, da alcune fonti, viene fuori che Lamorgese avrebbe proposto un nuovo codice di condotta e rinfacciato giustamente alle Ong di essere un fattore di attrazione (pull factor) per i migranti che scappano dalla Libia a bordo di imbarcazioni e gommoni. Questo almeno è quanto risulta dalla fonte di Internazionale.it .

Il nuovo codice di condotta che il Ministero starebbe predisponendo dovrebbe seguire alcune regole inserite nel recente accordo di Malta, finora inattuato, in alcuni punti ripropone il codice di condotta per le ong voluto dal governo Minniti-Gentiloni nell’estate del 2017. Al punto 6 dell’accordo per esempio si allude al pull factor, cioè a un presunto fattore di attrazione, e lo si mette in relazione con i mezzi di salvataggio delle persone in mare lungo la rotta del Mediterraneo centrale. Richiamando ufficialmente chi pretende di andare a raccogliere ovunque e comunque i presunti naufraghi a rispettare determinate regole.


Paolo Padoin

Già Prefetto di FirenzeMail

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