Firenze: alla Pergola e al Niccolini per le Feste va in scena la commedia, tra De Filippo e Augusto Novelli
FIRENZE – Per le Feste nelle sale fiorentine della Fondazione Teatro della Toscana va in scena la commedia, con un De Filippo al Teatro della Pergola e il testo più noto di Augusto Novelli al Teatro Niccolini.
«Ditegli sempre di sì», in scena al Teatro della Pergola dal 27 dicembre al 5 gennaio, è uno dei primi testi scritti da Eduardo De Filippo, un’opera vivace, colorata il cui protagonista, Michele Murri (interpretato da Gianfelice Imparato), è un pazzo metodico con la mania della perfezione; Carolina Rosi (vedova di Luca De Filippo, della cui compagnia faceva parte anche Imparato) è sua sorella Teresa; la regia è affidata a Roberto Andò, qui alla sua prima esperienza eduardiana, che spiega: «L’intreccio è di una semplicità disarmante e si direbbe che l’autore si sia programmaticamente nascosto dietro la sua evanescenza per dissimulare l’inquietudine e la profondità che vi stava insinuando. Come se ne avesse pudore o paura. Ecco la storia: un pazzo, erroneamente congedato come guarito dal manicomio che lo ha ospitato, torna a casa dalla sorella Teresa e inizia, lucidamente, furiosamente, a sperimentare e stravolgere gli effetti della cosiddetta normalità». La prima versione della commedia risale al 1925. Nonostante il grande successo tributatole negli anni della compagnia Scarpetta e poi nelle stagioni del Teatro Umoristico, come altre commedie dei “giorni pari”, «Ditegli sempre di sì» a un certo punto venne messa da parte. Probabilmente, per attenuare, dopo la separazione artistica dei due fratelli De Filippo, il ricordo dell’interpretazione di Peppino nei panni di Luigi Strada, il personaggio dell’attore, lo studente pazzo di teatro. Come il Bernhard di Minetti, anche Eduardo crede infatti che il rapporto tra l’attore e la pazzia sia consustanziale all’arte drammatica. «È da notare – prosegue Roberto Andò – come, pur facendo molto ridere, a partire da certi anni, Ditegli sempre di sì sia stata sempre definita una “commedia dolorosa”. Frutto di successive elaborazioni e, per un certo tempo, nel suo derivare dalla farsa scarpettiana, lasciata aperta all’improvvisazione, Eduardo provvide a darne una versione definitiva e italianizzata in occasione della sua regia televisiva del 1962, in cui, a mio parere, rivestendo ancora una volta i panni del protagonista, si produsse – commenta – in una delle sue più grandi interpretazioni». Michele è un pazzo tranquillo, socievole, cortese, all’apparenza l’uomo più normale del mondo, ma in verità la sua follia è più sottile, perché consiste essenzialmente nel confondere i suoi desideri con la realtà che lo circonda; eccede in ragionevolezza, prende tutto alla lettera, ignora l’uso della metafora, puntualizza e spinge ogni cosa all’estremo.
Al Teatro Niccolini, dal 26 dicembre al 4 gennaio, la Compagnia delle Seggiole, capitanata da Fabio Baronti, torna per il terzo anno consecutivo con «L’acqua cheta» di Augusto Novelli, per la regia di Fabio Spaggiari, in un gradevole allestimento filologico; al Teatro della Pergola, dal 27 dicembre al 5 gennaio, Roberto Andò dirige Gianfelice Imparato, Carolina Rosi e la Compagnia Luca De Filippo in «Ditegli sempre di sì», commedia in bilico tra la pochade e un vago pirandellismo, un congegno bizzarro in cui Eduardo De Filippo si applica a variare il tema della normalità e della follia.
Nella notte di capodanno del 1908 al teatro Alfieri di Firenze (che si trovava tra via Pietrapiana e via dell’Ulivo) si festeggiava con un banchetto il grande attore Andrea «Dreino» Niccòli, che si preparava a partire in America con la sua compagnia per una tournée. Il commediografo Augusto Novelli si trovava a passare di là e fu invitato sul palco a parlare; riuscì così a persuadere l’attore a tentare la fortuna con un nuovo progetto teatrale: una commedia che portasse in America il teatro popolare in vernacolo, impegnandosi a scrivere un atto prima della partenza della compagnia. La commedia, in tre atti, debuttò il 29 gennaio, con il titolo «L’acqua cheta». Fu un successo clamoroso, travolgente. Da allora «L’acqua cheta» ha avuto innumerevoli rappresentazioni, sia come lavoro in prosa, sia come operetta: l’adattamento musicale di Giuseppe Pietri – lo stesso di «Adiio, giovinezza!» – è del 1920 e debuttò a Roma, passando poi alla Fenice di Venezia e al Teatro Orfeo di Taranto: l’idea di Novelli che il teatro fiorentino potesse avere successo anche fuori da Firenze era azzeccata. Nel 1933 diventò pure un film con Gianfranco Giachetti, Andreina Pagnani (voce italiana di tante dive, compresa Marlene Dietrich), Germana Paolieri, Elio Steiner.
Nel corso della sua storia sulla scena «L’acqua cheta» ha subito un’evoluzione che ne ha modificato notevolmente la forma, il linguaggio e la stessa gerarchia dei personaggi: le compagnie che nel corso degli anni l’hanno messa in scena sono intervenute sul testo con tagli e aggiunte nate dall’improvvisazione degli attori e dal gradimento del pubblico, trattandola, di fatto, come un prodotto di cultura orale. Nella pratica teatrale, oggi, non esiste una sola Acqua cheta, ma tante e diverse. Una commedia leggera ma carica di sensi diversi. Uno su tutti: quello di rappresentare per i fiorentini, e forse anche per i non fiorentini, quella Firenze che hanno conosciuto o di cui hanno sentito raccontare, che esisteva ‘prima’. Prima dei turisti, prima dell’alluvione, prima della guerra. In ogni caso, prima di un qualche disastro che le ha cambiato i connotati.
Teatro Niccolini di Firenze
Dal 26 dicembre al 4 gennaio (ore 21, sabato 19 e domenica ore 17; martedì 31 dicembre ore 21:45; riposo lunedì 30 dicembre e mercoledì 1 gennaio)
Fondazione Teatro della Toscana in collaborazione con La Compagnia delle Seggiole presenta «L’acqua cheta» di Augusto Novelli, con Fabio Baronti, Sabrina Tinalli, Carolina Pezzini, Chiara Barcaroli, Luca Cartocci, Andrea Nucci, Carlo Martelloni, Claudio Spaggiari, Marcello Allegrini, Brenda Potenza, Giovanna Calamai, Anna Collazzo, costumi Giancarlo Mancini, realizzati da Pino Crescente, aiuto regia Giovanna Calamai, direttore di scena Daniele Nocciolini, organizzazione Roberto Benvenuti, regia Claudio Spaggiari. Durata: 2h, con due intervalli.
Teatro della Pergola
Dal 27 dicembre al 5 gennaio (ore 20:45; domenica ore 15:45; riposo lunedì 30 dicembre; martedì 31 dicembre ore 20:30)
Elledieffe – La Compagnia di Teatro di Luca De Filippo, Fondazione Teatro della Toscana presenta Gianfelice Imparato e Carolina Rosi in «Ditegli sempre di sì» di Eduardo De Filippo, con (in ordine di apparizione) Paola Fulciniti, Massimo De Matteo, Edoardo Sorgente, Vincenzo D’Amato, Federica Altamura, Andrea Cioffi, Nicola Di Pinto, Viola Forestiero, Boris De Paola, Gianni Cannavacciuolo, scene e luci Gianni Carluccio, costumi Francesca Livia Sartori, aiuto regia Luca Bargagna, aiuto scene Sebastiana Di Gesu, aiuto costumi Pina Sorrentino, regia Roberto Andò. Durata: 1h e 35’, intervallo compreso.
Biglietti: I Settore: intero 22€, ridotto – Under26, Over60, Abbonati Teatro della Toscana 18€; II Settore 19 / 16; PYC (Pergola Young Card) 8€ – 31 dicembre: I Settore 38€, II Settore 32€
Biglietteria di prevendita: Teatro della Pergola, Via della Pergola 30, Firenze, 055.0763333. Dal lunedì al sabato: 9.30-18.30; biglietteria@teatrodellapergola.com. Circuito Boxoffice Toscana e online
Biglietteria al Teatro Niccolini, via Ricasoli 3, a partire da un’ora prima dell’inizio dell’evento. www.teatrodellatoscana.it