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Virus cinese, Rossi: 2.500 cinesi tornano dal Capodanno. Protocollo della Toscana col consolato

FIRENZE – Il presidente della Toscana Enrico Rossi annuncia che stanno tornando, o dovrebbero tornare in questi giorni dalla Cina 2.500 cinesi che erano andati a festeggiare il loro Capodanno in patria. La maggior parte proviene dalla provincia Zhejiang, quarta regione cinese per numero di casi accertati” del coronavirus. L’annuncio arriva mentre si appresta un ambulatorio dedicato, per la pronta diagnosi dei casi sospetti di Covid-19, per tutti i cittadini, prevalentemente cinesi, di ritorno dalle aree a rischio, con sintomatologia respiratoria acuta. Sarà in funzione entro pochi giorni all’Osmannoro, tra Firenze e Prato, in uno spazio messo a disposizione dal Consolato generale delle Repubblica popolare cinese.

Lo prevede il protocollo di collaborazione siglato oggi in Palazzo Strozzi Sacrati a Firenze tra il presidente della Regione Toscana, Enrico Rossi, e il console della Repubblica popolare cinese Wang Wengang, alla presenza di Paolo Morello Marchese, direttore generale della Asl Toscana Centro, e di Renzo Berti, responsabile della prevenzione della stessa Asl. La struttura, già attiva come centro medico e diagnostico, è situata nella zona di Osmannoro. Il Consolato cinese, che la mette a disposizione gratuitamente, provvederà anche alla diffusione ai propriconnazionali delle informazioni sulle funzioni e sulle modalità di percorso, mentre il personale sanitario e di mediazione linguistica necessario all’attività sarà messo a disposizione dalla Asl Toscana centro. All’interno del poliambulatorio sono stati identificati spazi con accesso autonomo, in maniera da non creare promiscuità, con appunamento preordinato tramite centralino in lingua.

Una volta presentatesi, le persone saranno inserite in un percorso esclusivo e protetto, per la conferma della sintomatologia e il prelievo del campione respiratorio (tampone faringeo ) su cui effettuare il test diagnostico di laboratorio già previsto presso le Aou toscane. Ciò consente di acquisire e gestire i risultati in tempi brevi. In caso di negatività, le persone saranno informate e tranquilizzate. In caso di positività, si procederà alla loro presa in carico per i percorsi assistenziali già strutturati e alle verifiche di seconda istanza (invio di eventuali tamponi ai laboratori di virologia). E’ quindi fondamentale la comunicazione preventiva, che sarà in particolare assicurata dal Consolato della Repubblica popolare cinese e dalle organizzazioni della comunità cinese.

Da tempo la Asl ha diffuso un vademecum in lingua cinese, con le istruzioni per l’autocontrollo della salute e l’attivazione dei percorsi sanitari in caso di necessità. L’allestimento di un’attività ambulatoriale dedicata costituisce un’opportunità in più.

«Al momento non c’è nessun allarme, nessun caso di nuovo Coronavirus tra persone di ritorno dalla Cina. Quindi, certo, dobbiamo alzare il livello di attenzione e di prevenzione, ma prima di tutto combattere la paura, l’ignoranza, il pregiudizio, i fenomeni di razzismo». Con queste parole il presidente Enrico Rossi ha aperto la conferenza stampa tenuta oggi in Palazzo Strozzi Sacrati, in occasione della firma del protocollo di collaborazione con il console cinese Wang Wengang, per avviare all’Osmannoro un ambulatorio dedicato, per la pronta diagnosi di casi sospetti di Covid-19. Alla firma erano presenti anche Paolo Morello Marchese e Renzo Berti, rispettivamente direttore generale e responsaabile della prevenzione della Asl Toscana centro.


Paolo Padoin

Già Prefetto di FirenzeMail

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