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Renzi a Porta a Porta: elezione diretta del premier, sfiducia a Bonafede, non si vota fino al 2021

ROMA – La sintesi dell’intervento del rottamatore, per l’ennesima volta ospite di Bruno Vespa nel salotto di Porta a Porta, può ridursi a questa frase, già detta, ma ripetuta ancora una volta: «Abbiamo fatto il Governo con il M5S ma non voglio diventare la sesta stella, né morire grillino», ha affermato Renzi , lanciando quello che a tutti è sembrato un chiaro avviso diretto al governo, sempre più in bilico

L’ex pemier ha ribadito che Italia Viva è pronta ad una mozione di sfiducia sul ministro della Giustizia, Alfonso Bonafede. «Ma solo in mancanza di una intesa – ha ribadito Renzi – E voglio essere ottimista: un accordo ci sarà. Se ci vogliono in maggioranza debbono tenersi anche le nostre idee». «Non butto la palla in tribuna perché quand’anche cadesse il governo non si può votare fino all’autunno, quando mai nella storia si è votato. È presumibile pensare che almeno fino al 2021 non si vota. Siccome non si può votare per un impedimento tecnico, dico che è il momento di guardarsi negli occhi e pensare prima agli italiani e poi ai partiti».

Renzi è stato caustico con gli alleati di maggioranza: «Ci hanno provato a farci fuori ma non ce l’hanno fatta. Hanno cercato di raccogliere i senatori responsabili. Ma non c’è niente di male se il presidente del Consiglio, qualche suo collaboratore o esponente della maggioranza dice togliamoci di torno Renzi perché non ci dice di sì sulla giustizia. È loro diritto provarci, ma la prossima volta farebbero meglio a riuscirci».

Poi Renzi tira fuori l’asso nella manica, la proposta di elezione diretta del premier. L’affondo sulle riforme istituzionali, per impedire il ripetersi di presidenti del Consiglio senza partito, alla Conte appunto. «Faccio un appello a tutte le forze politiche: fermiamoci un secondo e portiamo il sistema dei sindaci a livello nazionale, cambiamo le regole per eleggere il Sindaco d’Italia, una persona che sta lì per cinque anni. Lancerò una raccolta firme, vorrei che chi è d’accordo con noi sul sindaco d’Italia lo possa dire con una petizione».

L’obiettivo di Renzi, che ha assicurato di non essere un rompiscatole ma di credere profondamente in quel che propone, sembrerebbe essere quello di puntare su una fase costituente con un premier diverso da Conte.
Quanto al reddito di cittadinanza «è un fallimento, se hai messo soldi per 2,3 milioni di persone e l’1,7% ha trovato lavoro e oggi Gaetano Scotto, mafioso, è stato interrogato e ha detto che ha il reddito di cittadinanza. Se Conte vuole fare la cura da cavallo per l’economia inizi ad abolire il reddito di cittadinanza e metta i soldi per il taglio delle tasse alle aziende».

LE REAZIONI
Non tardano le reazioni politiche, a cominciare dal Pd e dal Segretario Zingaretti, mentre il premier Giuseppe Conte, fanno sapere fonti di Palazzo Chigi, si riserva direndere note le sue determinazioni nei prossimi giorni.

ZINGARETTI . «Credo che qualcuno, se continua così, farà venire il mal di testa agli italiani e alle italiane con questo chiacchiericcio insopportabile di cui non si capisce il fine».

CRIMI – Il capo politico pro tempore del M5S Vito Crimi in un post su Facebook scrive: «Stasera abbiamo assistito all’ennesima pagliacciata in tv da parte di chi ha paura e cerca costantemente la fuga. In ogni squadra la lealtà e l’affidabilità contano più di ogni altra cosa. Si deve sapere su chi si può contare: chi cambia idea a giorni alterni o cerca sistematicamente la provocazione, è inaffidabile».

MELONI – Giorgia Meloni: «La riforma presidenziale o l’introduzione del premierato, storiche battaglie della destra, sono temi troppo seri per essere utilizzati come biechi strumenti di manovre politiche e di Palazzo come sta facendo Renzi».

SALVINI – Unica voce favorevole alla proposta di Renzi quella del leader leghista Matteo Salvini, a conferma di una possibile intesa fra i due Mattei: «Perfetto, c’è in tutti i comuni italiani la proposta della Lega che prevede l’elezione diretta del capo dello Stato, la può firmare anche Renzi».

BERNINI: Anche Forza Italia non crede al passo di Renzi che giudica tardivo: la capogruppo al senato Anna Maria Bernini: «L’elezione diretta del capo del governo e’ unabattaglia storica di Forza Italia. Ora la propone anche Renzi ede’ un passo positivo anche se tardivo. Ma se vuole essere credibile, faccia cadere subito il governo».

Sembra dunque che l’uscita di Renzi nel salotto di Porta a Porta non abbia prodotto quel botto che il rottamatore sperava di provocare. Vedremo il seguito della vicenda, ma crediamo che anche lo stesso senatore fiorentino non sia stato molto soddisfatto delle risultanze del suo exploit anche, se, siamo certi, non si tirerà certamente indietro.


Paolo Padoin

Già Prefetto di FirenzeMail

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