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Coronavirus: sfratti, Sunia chiede di sospenderli al prefetto Lega

Tensioni durante uno sfratto con forza pubblica a Firenze
Tensioni durante uno sfratto con forza pubblica a Firenze

FIRENZE – Ormai l’emergenza coronavirus può giustificare ogni tipo d’intervento, il governo dà l’esempio. Intervengono anche le associazioni degli inquilini affermando che la grave emergenza causata dal Coronavirus sta provocando forti criticità non soltanto sotto il profilo sanitario, ma anche sotto il profilo economico nella nostra città. Senza voler usare toni allarmistici, c’è forte preoccupazione dalle prime avvisaglie dal punto di vista occupazionale. «L’emergenza da Coronavirus rischia di avere un impatto elevatissimo sull’economia – afferma Laura Grandi, segretaria del Sunia (il sindacato inquilini affiliato alla Cgil ) di Firenze e della Toscana -, con conseguenze pesanti sul tessuto economico, in tanti settori, dalla ristorazione alla ricettività, passando per il settore distributivo ed i servizi, con la perdita di posti di lavoro per i lavoratori di questi comparti. Sono lavoratori che rappresentano al momento anche una delle fasce più deboli nel settore abitativo, e fanno già tanta fatica a stare nei costi dell’abitare arrivando a fine mese con l’acqua alla gola proprio per pagare l’affitto. In questi giorni si sono rivolti nei nostri uffici diverse persone spaventate dalla situazione occupazionale – continua Grandi -, spaventate che alla perdita del lavoro consegua la perdita della casa, per non riuscire ad onorare canoni di locazione e mutui. Per questo abbiamo richiesto al Prefetto la sospensione degli sfratti fino alla fine del mese di aprile. E riteniamo che il Comune, il Sindaco e gli assessorati competenti debbano attivarsi immediatamente per incrementare gli interventi a sostegno dei nuclei familiari sotto sfratto, oltre che unirsi ai sindacati nel chiedere al Prefetto di procedere ad una sospensione delle esecuzioni. Ma sarà importante l’istituzione di un Tavolo, più volte richiesto, con Prefetto, Comune e sindacati sul quale definire i tempi e i modi degli sfratti, per garantire alle famiglie il passaggio da casa a casa utilizzando tutte le risorse che il territorio offre». Ricordo che un tavolo simile fu istituito per legge, e io ne ero presidente alla prefettura di Firenze, che operò per la graduazione degli sfratti. Ma il tavolo fu dopo non molto tempo abolito anche perché magistrati e ufficiali giudiziari furono scavalcati nell’esercizio del loro potere.

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