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Punto di non ritorno per la crisi della Lucchini

La Lucchini non deve chiudere, domani manifestazione nazionale a Piombino

Punto di non ritorno per la crisi della Lucchini
Punto di non ritorno per la crisi della Lucchini

PIOMBINO (LI) – Al grido di «Piombino non deve chiudere», «l’altoforno non si deve fermare» manifestazione di popolo domani in occasione dello sciopero generale dalle 8 alle 12. Corteo alle 9.00 da Largo Caduti del Lavoro e comizio finale in piazza Bovio con gli interventi dei Segretari generali di Cgil, Cisl ed Uil, Camusso, Bonanni e Angeletti.

Una manifestazione per dire che la Lucchini non può chiudere i battenti perché getterebbe nel baratro economico migliaia di operai con le loro famiglie.

Una delegazione del gruppo Pd in Consiglio regionale parteciperà alla manifestazione nazionale organizzata da Fim, Fiom, Uilm, i sindacati dei metalmeccanici. Tra i membri della delegazione, Marco Ruggeri, il capogruppo, Ivan Ferrucci, consigliere regionale e segretario Pd Toscana, e Matteo Tortolini, consigliere regionale di Piombino. «Vogliamo ribadire la necessità di un intervento governativo per dare respiro alla produzione e garantire un futuro all’azienda. Fondamentale difendere un polo siderurgico essenziale per la Val di Cornia, la Toscana e il Paese» spiegano gli esponenti Pd.

«La Lucchini non deve chiudere e i lavoratori non possono pagare le colpe dell’assenza di una concreta politica industriale in Italia. Senza un provvedimento di urgenza e con il blocco dell’altoforno e la sua sostanziale chiusura, circa 4.000 lavoratori, tra diretti e indiretti che costituiscono l’indotto della Lucchini, resteranno senza lavoro nel giro di pochi mesi. E le ricadute sul territorio sarebbero disastrose» si appella l’Italia dei Valori regionale.


Massimiliano Mantiloni

Giornalista

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