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Coronavirus: Servizi, rischio rivolta sociale nel sud, informativa a Conte. Primi episodi a Palermo

Fame1ROMA – I Servizi avevano informato la Presidenza del Consiglio del potenziale pericolo di rivolte e ribellioni, spontanee o organizzate, soprattutto nel Mezzogiorno d’ Italia. E infatti i primi episodi sono scoppiati a Palermo, dove sono intervenute le Forze dell’ordine. Il rischio è maggiore in quelle zone del sud dove l’ economia sommersa e la capillare presenza della criminalità organizzata sono due dei principali fattori di rischio.

Lo scrive Il Mattino di Napoli che chiosa: «il Sud regge tanta parte della propria economia grazie ad attività in nero, ed è proprio su queste persone che si sofferma il report dell’intelligence. Cosa succederà se il Covid-19 rendesse indispensabile di prorogare ancora a lungo le misure di distanziamento sociale già in atto? A questa variabile va poi aggiunta la presenza della criminalità organizzata sul territorio».

E subito il tam tam è corso sui social con l’apertura di un profilo Facebook, il gruppo si chiama Noi. Nel giro di 24 ore gli iscritti sono già 585, soprattutto palermitani. S’inneggia alla rivolta: «Basta stare a casa, dobbiamo mangiare». «Recupereresti lo que nos quitas» è lo slogan della pagina Fb, mentre alcuni si organizzano attraverso delle chat. C’è chi dice: «Per farci sentire dobbiamo razziare i supermercati, come fanno in Siria e in Spagna, la protesta vera e propria è questa, così capiscono a cosa siamo arrivati». E un altro: «Allora ragazzi avevo detto ieri sera, il problema c’è da subito: i bambini devono mangiare». Nel profilo ci sono post sui gilet gialli che aggirano i divieti in Francia.

Dai social alla realtà il passo è stato breve. E così nel pomeriggio di ieri, a Palermo, una ventina di persone ha assaltato il supermercato Lidl in viale Regione siciliana, tra i più grandi e i più frequentati della città. Sono entrati, hanno riempito i carrelli di generi alimentari, e raggiunte le casse hanno cercato di forzarle: «Non abbiamo soldi, non vogliamo pagare». Gli impiegati del market hanno chiamato polizia e carabinieri, mentre all’esterno una fila enorme, a distanza di un metro come impongono le regole anti Covid-19, aspettava di entrare.


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Paolo Padoin

Già Prefetto di FirenzeMail

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