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Consiglio Ue: si al Recovery fund, che sarà forse presentato a maggio dalla Commissione

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Giuseppe Conte

ROMA – «E’ stata segnata una tappa importante nella storia europea, i 27 paesi hanno accettato di introdurre uno strumento innovativo, il recovery fund. Con il recovery fund e’ passato il principio che e’ uno strumento urgente e assolutamente necessario, c’era l’Italia in prima fila a chiederlo. La nostra iniziativa con la lettera firmata con gli altri 8 paesi e’ stata molto importante, perche’ uno strumento del genere era assolutamente impensabile fino ad adesso.Si aggiungera’ a quelli gia’ varati e rendera’ la risposta europea, ci auguriamo, molto piu’ forte, coordinata ed efficace. La Commissione lavorera’ in questi giorni per presentare gia’ il prossimo 6 maggio un ‘Recovery Fund’ che dovra’ essere di ampiezza adeguata». Questa la sintesi del premier Conte dopo il Consiglio europeo.

«Il piano per la ripresa Ue come strumento necessario e urgente. Per la ripresa dalla crisi economica acuta, tutti hanno concordato sul fatto che serva un piano congiunturale, o come viene chiamato anche recovery plan o recovery fund». Lo ha detto Angela Merkel, dopo il summit Ue in videoconferenza, parlando alla stampa a Berlino. «Voglio dire in modo molto chiaro che una risposta comune del genere è anche nell’interesse tedesco. La Germania sta bene solo se l’Europa sta bene, ha aggiunto. Angela Merkel ha spiegato che non si è stati ancora tutti d’accordo per ora su come finanziare il Recovery fund, se con sussidi o prestiti, ha detto, ma una cosa è chiara, e cioè che il fondo sarà collegato al prossimo bilancio europeo per i prossimi sette anni. Questo significa per la Germania che noi dobbiamo essere disponibili a contributi di bilancio più alti di quanto avevamo messo in conto nell’ultima trattativa. Ma questo è giusto».

In una breve dichiarazione dopo il Consiglio europeo il premier Giuseppe Conte ha dichiarato che “l’Italia è in prima fila a chiedere il Recovery Fund. Uno strumento del genere era impensabile fino a adesso e renderà la risposta europea più solida e coordinata”. E poi su Facebook il primo ministro ha scritto che “la Commissione lavorerà in questi giorni per presentare già il prossimo 6 maggio un Recovery Fund che dovrà essere di ampiezza adeguata e dovrà consentire soprattutto ai Paesi più colpiti di proteggere il proprio tessuto socio-economico” e haaggiunto:”Grandi progressi, impensabili fino a poche settimane fa, all’esito del Consiglio Europeo appena terminato: i 27 Paesi riconoscono la necessità di introdurre uno strumento innovativo, da varare urgentemente, per assicurare una ripresa europea che non lasci indietro nessuno”.

C’è solo uno strumento che può portare questa ripresa, ed è il budget Ue legato al Recovery fund, gli investimenti devono essere anticipati e deve esserci un giusto equilibrio tra sovvenzioni e prestiti: lo ha detto la presidente della Commissione Ursula von der Leyen al termine del vertice Ue. Secondo von der Leyen il budget è adatto perché è disegnato per la coesione, la convergenza e i programmi. E gli Stati membri hanno appoggiato questa posizione.

La Commissione europea punta a presentare le nuove proposte per il bilancio pluriennale Ue 2021-2027 per la seconda o la terza settimana di maggio, ha aggiunto Ursula von der Leyen nel corso della conferenza stampa svoltasi al termine del videosummit Ue. Secondo alcune fonti europee, l’esame del nuovo pacchetto potrebbe già avvenire in occasione della riunione del collegio del 6 maggio prossimo. «La Commissione è disposta a esaminare una soluzione ponte” nell’attesa che i leader Ue trovino un accordo sui contenuti del Recovery Fund e “ci sono già alcune idee che potrebbero andare bene. Abbiamo tempo per lavorare intensamente su una nuova proposta per un nuovo bilancio dell’Ue che comprenda un programma di ripresa, ma siamo disposti a esaminare soluzioni ponte come richiesto da alcuni Stati membri. Finora, considerando tutte le misure presa dagli Stati membri e dalle istituzioni Ue, sono stati messi in campo 3,3 trilioni di euro».

Conte è ottimista, ma la circostanza che le due signore tedesche abbiano magnificato la soluzione, che fa anche (o solo) gli interessi della Germania ci pone qualche dubbio. Vedremo l’evolversi della situazione.


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Paolo Padoin

Già Prefetto di FirenzeMail

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