Concordia, l’ufficiale testimone: «Dopo 10 minuti la nave era persa»
GROSSETO – «Dopo dieci minuti avevamo perso tutto, la mia percezione era che la nave era persa»: così l’ufficiale Giovanni Iaccarino nella ricostruzione del naufragio della Costa Concordia testimoniando al processo di Grosseto. «Sapevamo che stavamo affondando in pochi minuti». Proiettato in aula anche un video fatto girare dai pm sulla nave gemella Costa Serena per ricostruire l’accaduto: «Schettino -dice Iaccarino nel video- aveva le mani nei capelli e diceva ‘Ho fatto un guaio’».
L’acqua aveva raggiunto i propulsori ed i quadri elettrici, generando il blackout. A quel la nave non aveva più la spinta del principio di Archimede. Le falle facevano entrare acqua in maniera copiosa che comincia a sgorgare anche da qualche porta a tenuta stagna della cambusa. Le pompe di emergenza, che secondo la difesa del comandante Schettino sarebbero dovute entrare in funzione invece erano senza energia. «I quadri elettrici -racconta Iaccarino- erano andati».
«Eravamo spaventati, perché la situazione era compromessa. Ho detto più volte al ponte la situazione reale della nave, ma dal ponte non avevamo direttive». Il primo ufficiale di coperta della Concordia, Giovanni Iaccarino, fa emergere in aula il ritardo che, a suo giudizio, ci sarebbe stato nell’attivare l’allarme generale. «La situazione era chiara, l’ho detto più volte al ponte di comando, con il comandante Schettino, però, non ho mai parlato. Ho tentato di dire in tutte le maniere che la nave era completamente persa».