Carola Rackete critica Ue e governo giallorosso. A un anno dal suo ingresso a Lampedusa
ROMA – Torna sul proscenio Carola Rackete, rievocando la sua impresa a Lampedusa nel 2019, quando entrò in porto senza autorizzazione, rischiando di speronare una motovedetta della Guardia di Finanza, mettendo a repentaglio l’incolumità dei militari. Restando impunita gtazie alla magistratura siciliana. «Un anno fa, sono entrata nel porto di Lampedusa senza autorizzazione, dopo che il mio equipaggio e io abbiamo salvato 53 persone dal naufragio e dopo che tutta l’Europa ci ha abbandonato per più di due settimane. I Paesi europei stanno sfruttando la crisi causata dal coronavirus per ”mettere da parte i diritti umani e per smettere di rispettare la legge del mare. Devo sottolineare ancora una volta che, nonostante sia al potere la nuova coalizione delgoverno italiano, nulla di fondamentale è cambiato all’interno dell’Ue e alle frontiere esterne dell’Ue. Se c’è stato un cambiamento, le cose sono peggiorate durante l’ultimo anno. Malta, in primo luogo, ma anche altri stati europei, tra cui la Germania, stanno usando la pandemia di Coronavirus come scusa per abbandonare i diritti umani e per smettere di rispettare la legge del mare. Nel fine settimana di Pasqua, nonostante la loro posizione fosse nota alle autorità dell’Ue, i naufraghi sono stati lasciati alla deriva per giorni nella zona di salvataggio maltese, prima di essere intercettati da una nave della flotta fantasma privata che il governo maltese aveva assunto per riportare illegalmente i 51 sopravvissuti e 5 corpi in Libia. Altri sette erano già annegati. Da allora si sa poco di ulteriori casi simili, perché gli occhi civili inmare sono indesiderati. Diversi stati europei, tra cui Spagna, Malta, Italia, Paesi Bassi e Germania, continuano a ostacolare il salvataggio e il monitoraggio delle missioni in mare e in volo», ha affermato.