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Recovery fund: accordo raggiunto, Conte esulta, ma l’Italia è sotto controllo

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La presidente della Commissione europea, Ursula Von der Leyen

BRUXELLES – I leader europei hanno raggiunto un accordo sul Recovery Fund ed il Bilancio Ue 2021-2027 al termine di un negoziato record durato quattro giorni e quattro notti. Lo annuncia il presidente del Consiglio Ue Charles Michel. All’adozione delle conclusioni è seguito un applauso. Il Recovery Fund ha una dotazione di 750 miliardi di euro, di cui 390 miliardi di sussidi, il resto sotto forma di prestito da restituire. Il bilancio è stato fissato a 1.074 miliardi.

Il premier Conte esulta perché ha ottenuto 209 miliardi, 82 di sussidi, il resto prestiti da restituire, ma tace sul resto, sul controllo che il Consiglio eserciterà sull’azione del governo italiano, che dovrà seguire, per le riforme, le indicazioni dell’Europa. Infatti uno Stato membro potrà chiedere il controllo sulla realizzazione dei programmi di un altro Stato, se sospetterà che quest’ultimo non segua le regole imposte dalla Ue. La maratona europea dunque ha visto il trionfo dei Paesi frugali, spalleggiati furbescamente (e sotto traccia) dalla Merkel.

La disfida sulla governance dei piani nazionali di ripresa e resilienza di Next Generation Eu, che ha visto duellare per tutto il Consiglio Europeo da una parte l’italiano Giuseppe Conte e dall’altra l’olandese Mark Rutte è stata risolta (anche) da un avverbio di modo. Nel testo dell’accordo finale che va in plenaria, dopo un lavoro di limatura e di “aggiustamenti tecnici”, la discussione “in modo decisivo” (“decisively”) in Consiglio Europeo è diventata una discussione “in modo esaustivo” (“exhaustively”). Trattandosi di un testo giuridico, comunque, anche gli avverbi pesano.

Vengono poi richiamati esplicitamente, nella formulazione finale, l’articolo 17 del Tue, in cui si stabilisce che la Commissione “dà esecuzione al bilancio e gestisce i programmi”, e il 317 del Tfue: l’intero iter di esame dei piani sarà “in linea” con i due articoli. Il premier Giuseppe Conte aveva assicurato che sarebbe stato “intransigente” nel difendere le prerogative della Commissione, e la specificazione inserita lo accontenta solo in parte.

Il suo ‘avversario’, l’olandese Mark Rutte, che affronterà le elezioni politiche l’anno venturo, ottiene la facoltà anche per un solo Paese di esprimere perplessità sulle modalità di attuazione del piano da parte di un altro Stato membro, portando la questione all’attenzione del Consiglio Europeo, che non vota, ma discute della questione in modo esaustivo. Non è l’unanimità con cui era partito, ma può essere spesa politicamente come qualcosa che le si avvicina: il fatto che il Consiglio Europeo, massimo organo politico dell’Ue, possa discutere dell’argomento non è privo di significato. I Frugali, unendosi in questa battaglia sul Recovery Plan e sull’Mff, hanno affermato un loro ruolo politico all’interno dell’Ue, sfidando l’egemonia franco-tedesca,con un certo successo.

CONTE – «Avremo una grande responsabilità: con 209 miliardi abbiamo la possibilità di far ripartire l’Italia con forza e cambiare volto al Paese. Ora dobbiamo correre», le parole del premier Giuseppe Conte. «Siamo soddisfatti: abbiamo approvato un piano di rilancio ambizioso e adeguato alla crisi che stiamo vivendo – ha continuato -. Abbiamo conseguito questo risultato tutelando la dignità del nostro Paese e l’autonomia delle istituzioni comunitarie»

MICHEL – «L’abbiamo fatto. Ci siamo riusciti. L’Europa è solida, è unita. E’ stato difficile, ma è stata una maratona che è finita con un successo per tutti. E’ un momento centrale nella storia dell’Europa. E’ la prima volta che rafforziamo insieme le nostre economie contro la crisi, ha detto il presidente del Consiglio europeo, Charles Michel.

MACRON – «Giornata storica per l’Europa!», esulta il presidente francesce, Emmanuel Macron, su Twitter. Anche se lui e la Francia si erano battuti per un risultato diverso, contrastando le richieste dei paesi frugali. Ma la Francia non è sotto scacco come l’Italia, quindi anche al presidente francese, in fondo, la soluzione non dispiace.

Riprenderà alle 5.15 a Bruxelles la plenaria del Consiglio Europeo, dopo una lunga pausa notturna per gli aggiustamenti tecnici all’accordo su Mff 2021-27 e Next Generation Eu, informa il portavoce Barend Leyts. Ma ormai le decisioni sono prese, si tratta solo di un atto formale. Vista la tempistica, è molto probabile che i leader mirino a battere il record del Consiglio Europeo di Nizza, del dicembre 2000. Il Consiglio si è preso la briga di calcolare che per superare Nizza, il vertice in corso doveva terminare dopo le 6.05.


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Paolo Padoin

Già Prefetto di FirenzeMail

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