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Lampedusa invasa dai migranti: governo assente, si leva la protesta dei sindacati di Polizia e della Lega

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ROMA – Dopo la decisione del sindaco di Lampedusa di dichiarare lo stato d’emergenza, vista la negligenza e l’assenza di governo e di ministro dell’Interno, altre voci di protesta contro Giuseppi e la sua squadra si aggiungono, provengono dai sindacati di polizia, preoccupati per i contagi possibili provocati dai tanti migranti positivi, e ovviamente dalla Lega. Al ministro Lamorgese fischieranno le orecchie.

POLIZIA – Valter Mazzetti, segretario generale dell’Fsp Poliziadi Stato, federazione sindacale di Polizia, dopo gli ultimi sbarchi che si sono registrati a Lampedusa, dove si e’raggiunto il migliaio di presenze di migranti e dove, fra gli ultimi sbarcati, sono stati registrati nuovi casi di persone positive al Coronavirus, afferma: «Si torna a parlare di Lampedusa e si continuera’ a farlo perche’ gli sbarchi sono continui esistematici e lo saranno per mesi e il pericolo Coronavirus incombe. Tra i numerosi migranti arrivati negli ultimi giornisull’isola risultano diversi casi di positivita’ al Covid 19, ma non sembra affatto che i meccanismi di risposta sanitaria siano immediati. Urgono protocolli di intervento certi e stabili che tengano al riparo dai rischi altissimi del momento la cittadinanza e gli operatori delle Forze dell’ordine impegnati massicciamente sull’isola. E serve che siano individuati luoghi idonei che consentano immediati spostamenti dei positivi e dei numerosi migranti che devono rimanere in quarantena. Non si puo’lasciare centinaia di persone in attesa, tutti esposti al contagio, compresi i colleghi, oltretutto con il rischio che qualcuno possa allontanarsi. I poliziotti ci sono e fanno il proprio dovere, ma non basta il loro sacrificio».

Per Antonio Allotta, segretario generale Mp: «Ci risulta che itest sierologici hanno dato risultato positivo per 25 persone. La situazione ci preoccupa, perche’ tutti i nuovi sbarcati sono stati sul molo per ore, i positivi sono rimasti a lungo divisi dagli altri da una corda rossa, e tutti gli altri, che evidentemente devono essere sottoposti alla quarantena, sono stati pure in attesa sul posto. Adesso i positivi sono stati portati in una piccola struttura chiusa, e saranno sottoposti a ulteriori esami, mentre gli altri sono stati divisi in gruppi e sono ancora in attesa. E non ci risulta che si sappia neppure dove devono essere spostati. Ci sono moltissimi colleghi impegnati a cinturare la zona, ma non e’ cosi’ che ci aspettiamo debba essere gestita la situazione. L’emergenza sanitaria impone ben altra risposta, immediata e sicura. Quella degli sbarchi, infatti, non e’ piu’ un’emergenza, ma e’ un fenomeno stabile e sistematico. Gli sbarchi sono continui, andranno avanti per tutta la bella stagione, non sipuo’ pensare di affrontarli come fossero una novita’. Lampedusa si riempie, e dopo la ‘redistribuzione’ torna a riempirsi oltre il limite nel giro di un paio di giorni. Non si puo’ affrontare ‘sul momento’ la questione di come gestire i casi di positivita’ e gli spostamenti in quarantena, ne’ le sei strutture presenti nell’Agrigentino, totalmente fatiscenti, sono adatte a fronteggiare l’emergenza sanitaria. Servono meccanismi stabili e automatici, ora piu’ che mai».

LEGA – I parlamentari della Lega accusano il governo di collaborazione con gli scafisti: «Con le sue politiche il governo e’ complice degli scafisti e fa vincere chi fa business con l’immigrazione irregolare. Lo abbiamo visto con i nostri occhi: all’interno dell’hotspot di Lampedusa non ci sono profughi stremati fuggiti dalla guerra, ma tanti giovani e adulti in piena forma, con atteggiamenti e comportamenti da avanzi di galera. E’ ora difinirla con la narrazione che parla di profughi e naufraghi. Abbiamo visto ammassati al porto di Lampedusa barchini con piccoli motori da 10, 15, 30 cavalli, che con tutta evidenza sono portati da organizzate navi madre a poche miglia dalle acque italiane. Non ci sono scuse. E’ gravissima la situazione e l’atteggiamento passivo e collaborazionista del governo italiano verso questo vergognoso business». Lo dichiarano i parlamentari della Lega Stefano Candiani e Nicola Molteni, sottosegretari al ministero dell’Interno con Salvini ministro.

Sarebbe ora che il ministro e uil governo si dessero una mossa per risovrere questa grave situazione inmvece di star dietro alle richieste di cambiamento dei decreti salvini, come chiedono insistentemente Pd, Ong, Associazioni che campano sull’immigrazione, Vaticano, sinistre, accecati dalle ideologie e non consapevoli dei veri problemi e delle priorità che stanno a cuore alla popolazione.


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Paolo Padoin

Già Prefetto di FirenzeMail

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