Smog, cala la concentrazione ma ancora troppe auto nelle città
FIRENZE – Diminuiscono in Italia le concentrazioni di sostanze inquinanti nell’aria ma ancore troppe auto circolano nelle città. Lo evidenzia il IX Rapporto ISPRA sulla Qualità dell’Ambiente Urbano, presentato dal ministro Orlando. In 60 comuni italiani, su una superficie pari al 4% del totale nazionale, risiede il 24,9% della popolazione italiana. Nonostante i dati mostrino una situazione di diminuzione generalizzata delle emissioni inquinanti nelle città, perciò che riguarda le concentrazioni in atmosfera, in particolare per PM10 e biossido di azoto, pur registrando un trend in diminuzione, permangono criticità: si continuano infatti a registrare superamenti dei valori limite per questi due inquinanti, particolarmente nelle città del Centro-Nord, in Campania e Sicilia. Più diffuso il superamento dei valori soglia per l’ozono, per il quale non si rileva alcuna tendenza alla diminuzione delle concentrazioni in aria. Le emissioni maggiori di PM10 -un mix di particelle emesso dai tubi di scappamento delle auto, dai camini delle caldaie e dei caminetti per il riscaldamento domestico, dai camini delle industrie– per il 2010 sono riferibili a Roma, Milano, Napoli e Torino, le minori a Campobasso e Aosta.
Per quello che riguarda le concentrazioni di PM10, dal 2006 al 2011, su un set di 57 stazioni di monitoraggio, appartenenti al territorio di 29 città, si evidenzia una situazione di diffusa tendenza alla riduzione delle concentrazioni, debole ma significativa, ad esempio, ad Aosta, Bari, Bologna, Firenze, Palermo, Roma, Taranto, Torino. Monossido di carbonio, benzene e biossido di zolfo, come per gli anni passati, non sembrano essere più un problema.
Da elaborazione ISPRA su dati ACI 2006-2012, si conferma la tendenza alla diminuzione del numero di autovetture private nelle otto città più grandi, con la sola rilevante eccezione di Roma, che inoltre è la città con il maggior numero di autovetture private (quasi 1.600.000), seguita da Milano (quasi 600.000), Napoli (poco più di 500.000) e Torino (circa 450.000).
Le città italiane sono sempre più cementificate, con Napoli e Milano che hanno ormai consumato il 60% del territorio. Le 51 aree comunali monitorate hanno cementificato 220mila ettari di territorio, quasi 35mila solo a Roma, con 5 ettari di nuovo territorio perso ogni giorno. Trento mostra i valori più alti di verde pubblico, mentre Messina, Venezia e Cagliari sono le citta con le quote più alte di territorio protetto. A mitigare un po’ le immagini grigie delle città è la presenza di uccelli alloctoni, di cui per la prima volta è stato fatto un censimento. A prevalere nei 27 centri urbani censiti sono i pappagalli, soprattutto i parrocchetti, ma altre specie avvistate sono l’anatra mandarina, il cigno nero e l’amazzone fronteblù. Le cinque città con più avvistamenti sono Roma (2046), Genova (156), Firenze (60), Napoli (53) e Milano (33).
PAOLO
Per ridurre l’inquinamento, a Firenze, forse si dovrebbero monitorare i gas di scarico degli autobus cittadini, che pare nessuno controlli, anche se in genere si tratta di automezzi con oltre 20 anni di….carriera. E poi ci pensa l’ufficio Viabilità del Comune: a forza di pedonalizzare vaste aree del centro, il traffico si ammucchia forzatamente nella parte libera da ztl, con lunghe file e conseguente maggiore inquinamento. Ma l’Amministrazione non pensa minimamente a completare quelle circonvallazioni esterne che smisterebbero un po’ il traffico (Viadotto dell’Indiano, ponte del Varlungo, ecc.). Però, per contentino, ha riasfaltato (bontà del Sig. Renzi) vari chilometri di strade….il che sarebbe un bel vanto, anzichè una doverosa azione!