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Mattarella: bacchettata ai presidenti delle Regioni. E «il Recovery fund non sia assalto alla diligenza»

Mattarella E Regioni
Il Presidente della Regione Veneto, Luca Zaia (S), con gli altri colleghi entra al Quirinale per l’incontro con il Capo dello Stato, Sergio Mattarella MAURIZIO BRAMBATTI/ANSA

ROMA – Una bacchettata alle Regioni, ricordando l’articolo 114 della Costituzione. Devono collaborare, non cercare di sostituirsi allo Stato centrale. Eppoi monito a tutti sul recovery fund: dev’essere un momento di ricostruzione e rilancio non l’assalto alla diligenza. Ecco, in sintesi, l’intervento, assai mirato del presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ricevendo i presidenti delle Regioni al Quirinale: «In questi 50 anni, le Regioni si sono affermate come componente fondamentale dell’architettura della Repubblica. Le Regioni si sono rivelate forte elemento di coesione del popolo italiano. La Repubblica è costituita dai Comuni, dalle Province, dalle Città metropolitane, dalle Regioni e dallo Stato. Appunto per questa corresponsabilità nella struttura della Repubblica “le Regioni partecipano al dovere di eseguire gli art. 2 e 3 della Costituzione. E’ un compito collettivo, che coinvolge la Repubblica intera, come ci dice anche una lettura autentica dell’art.118 dove la sussidarietà è indicata non solo come metodo ma come valore».

Eppoi il recovery fund: «L’Ue – ha detto Mattarella – ha dato prova di lungimiranza e tempestività con il Recovery fund ma questo, “come correttamente interpretato”, va ritenuto “non un passaggio della diligenza cui attingere ma occasione di storico rilancio per l’Italia. Il Revovery fund è una “occasione di storico rilancio”, un “appuntamento da non perdere per incidere sui nodi strutturali con riforme e investimenti strutturali, con il recupero di ritardi decennali. Nel documento presentato dalle Regioni è condivisibile il concetto di “moderna e unitaria concezione del sistema delle autonomie territoriali che rifugga da ogni centralismo sia statale sia regionale. Si avverte la necessità di individuare con maggior precisione sedi e procedure attraverso le quali il principio di leale collaborazione, caposaldo della giurisprudenza costituzionale, possa divenire sempre di più la cifra dei rapporti tra lo Stato, le Regioni e le Automomie locali. E’ importante che la soggettività politica delle Regioni si sviluppi non in contrapposizione con l’indirizzo politico statale ma in chiave di confronto e di cooperazione».

Infine il ragionamento su coronavirus e rilancio, con collaborazione convinta fra Governo e Regioni: «Se la violenza dell’epidemia appare essersi attenuata, non sono venute meno le esigenze di promuovere politiche coerenti con la tutela della salute dei nostri concittadini e con le esigenze di rilancio dell’economia del Paese, così duramente colpita dalle conseguenze della crisi sanitaria. Il Piano per l’Italia, in cui è prezioso il contributo delle Regioni, rappresenta un impegno ineludibile. Devono esserci modalità di coinvolgimento e collaborazione compatibili con la pressante urgenza di definizione. È un appuntamento da non perdere per incidere su nodi strutturali con riforme e investimenti commisurati: tutela dei bisogni, rilancio dell’economia, valorizzazione dei territori con il recupero di ritardi decennali, sono priorità nazionali da definire alle quali devono concorrere tutte le energie del Paese, istituzionali e sociali. La Repubblica Italiana, forte del suo consolidato assetto e delle sue capacità, saprà far fronte, ad ogni livello di governo, anche a questa sfida. La riforma del Titolo V ha rappresentato un coerente sviluppo dei principi costituzionali. Il legislatore costituzionale ha previsto che l’esercizio dell’autonomia si conformi ad esigenze di solidarietà e di perequazione finanziaria tra i diversi territori, riconoscendo allo Stato il ruolo di garante dell’uniformità dei livelli essenziali delle prestazioni relative ai diritti civili e sociali sull’intero territorio nazionale. Esigenze accresciute dalla consapevolezza dell’aumento del divario di sviluppo tra i territori e, segnatamente, tra il Nord e il Sud del Paese. La solidarietà, peraltro, rafforza il dovere di un utilizzo equo, efficace ed efficiente delle risorse da parte di tutte le Regioni».


Bennucci

Sandro Bennucci

Direttore del Firenze PostScrivi al Direttore

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