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Rapine e furti nelle abitazioni: potenziare videosorveglianza e controlli

Arrestato dalla Polizia ladro fugge dall'ospedale, dopo la rissa in un'abitazione

L’ultima rapina, subita da un’anziana 86enne nella sua villa nella zona di Careggi, ha riproposto il tema della sicurezza e della necessità di aumentare i sistemi, pubblici e privati, di telesorveglianza e di allarme, come è stato sottolineato più volte dagli abitanti, da associazioni professionali e dalla politica.

Firenze è già una delle città più controllate, soprattutto nella zona del centro. Il 30 dicembre 2019 è stata inaugurata in piazza Indipendenza, la millesima telecamera di videosorveglianza della città, alla presenza del sindaco Dario Nardella, dell’assessore alla sicurezza Andrea Vannucci, del comandante della Polizia municipale Giacomo Tinella e del presidente di Silfi Matteo Casanovi. «Siamo una delle città più controllate d’Italia – ha sottolineato il sindaco Nardella – dato che abbiamo una telecamera ogni 380 abitanti: mille occhi in giro per la città sono al servizio di tutti i cittadini e dei visitatori come strumenti di un migliore controllo del territorio, sia in fase di indagine che come deterrente».
In effetti è vero, la città, soprattutto nel centro e nella cerchia dei viali, è piena di telecamere, volte soprattutto al controllo del traffico, ma anche della sicurezza. Quale Presidente dell’Opera medicea laurenziana ho contribuito, a nostre spese, all’installazione di cinque telecamere esterne alla Basilica di San Lorenzo, che controllano piazza e strade circostanti, per contribuire alla tutela della sicurezza del quartiere.
Negli scorsi mesi le petizioni di diversi comitati testimoniano come ci siano ancora intere zone della periferia che non sono equipaggiate di questi strumenti indispensabili per la sicurezza delle persone, anche nei quartieri residenziali nelle colline fiorentine, dove si sono verificati furti e rapine. Nonostante le richieste, non risulta che vi siano installazioni, a parte quelle private fuori dalle porte o dai cancelli d’ingresso che sorveglino le zone di Marignolle, Forte Belvedere, Via San Leonardo, Careggi, tutta la zona verso bagno a Ripoli e molte altre. Sarebbe importante anche una sorveglianza delle strade, lo hanno fatto presente più volte esponenti dell’opposizione, poco ascoltati in verità.
L’ultimo episodio della rapina in villa nella zona di Careggi a un’anziana sola ha riproposto l’attenzione sul problema. Posto che le Forze dell’ordine non possono essere dappertutto, occorre potenziare la sorveglianza elettronica, considerata anche la disponibilità offerta dai comitati sorti nelle zone interessate, che vogliono contribuire all’installazione del sistema di videosorveglianza.
Quanto alle rapine e furti, ricordiamo soltanto alcuni recenti episodi significativi, che hanno colpito anche qualche personaggio famoso.

6 luglio 2020 – Una serata da dimenticare per Franck Ribéry. Il giocatore della Fiorentina, infortunatosi nella sfida col Parma, al rientro dalla città emiliana ha trovato la sua villa di Bagno a Ripoli svaligiata. Lo choc è stato forte, tanto che il calciatore ha addirittura pensato di abbandonare Firenze e la Fiorentina.

31 gennaio 2020 – Tentato furto in una villa a San Domenico di Fiesole. A scoprire la presenza dei ladri il fidanzato della proprietaria dell’abitazione, un 33enne, che entrando nella casa ha trovato la porta della villa socchiusa e all’interno quattro uomini con i volti coperti che stavano rovistando. Vistosi scoperti i quattro hanno minacciato con degli arnesi da scasso il 33enne intimandogli di non gridare o chiedere aiuto. Poi sono fuggiti passando dalla porta e si sono allontanati a bordo di un’auto di grossa cilindrata.

Giugno 2019 – Furti in casa, tentato colpo nella zona del viale dei Colli: i ladri messi in fuga da un residente,
il tentato colpo è avvenuto in via Pietro Tacca, la via dove ha acquistato casa l’ex premier Matteo Renzi.

Tralasciamo altri casi, non è necessario insistere più di tanto. Il problema della sicurezza nelle ville è antico in tutt’Italia. Ricordo che già nel 2007 – 2008 il moltiplicarsi di furti nelle ville venete venne posto all’attenzione del capo della polizia. La situazione venne esaminata nel corso di diversi Comitati regionali per l’ordine e la sicurezza pubblica, le province più colpite Padova e Treviso. L’invio di rinforzi specifici delle Forze di polizia, disposto dal Ministero, e la sorveglianza accresciuta nelle zone più colpite risolsero in parte il problema, con la partecipazione e l’adesione di associazioni di commercianti e industriali, che contribuirono, anche in quell’occasione, a infoltire le telecamere di videosorveglianza e a rafforzare la vigilanza privata.

A Firenze il problema è già all’esame delle Autorità; il prefetto Laura Lega dedica particolare attenzione alle questioni della sicurezza e si sta muovendo anche in questa direzione, confortata dalla grande professionalità dei dirigenti delle Forze dell’ordine, in modo da affrontare concretamente il problema con gli strumenti più efficaci.

Voglio aggiungere un’ultima annotazione, che deriva dall’esperienza quarantennale in molte zone d’Italia, dove problemi simili sono stati affrontati con le armi che abbiamo sopra indicato. Finché non si ripristinerà il potere deterrente della pena, finché i delinquenti, grazie alle nostre leggi e all’applicazione che di queste fa la magistratura, saranno quasi sicuri dell’impunità, tutti gli sforzi saranno quasi vani. Lo abbiamo chiesto più volte noi prefetti, lo hanno chiesto i sindaci, e lo stesso Nardella vi ha fatto riferimento più volte, ma la politica fa orecchi da mercante, preferisce dedicarsi ai problemi dei bonus, a spalancare le porte all’accoglienza di clandestini positivi, a trastullarsi con votazioni su piattaforme dedicate per decidere le sorti delle alleanze nel Paese. Siamo proprio caduti in basso.


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Paolo Padoin

Già Prefetto di FirenzeMail

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