Bundesbank: economia tedesca in ripresa dopo la fine delle restrizioni Covid-19
BERLINO – L’economia tedesca, la più grande d’Europa, è in fase di ripresa da quando sono state tolte le restrizioni applicate per contenere la pandemia di Covid-19 e «dovrebbe crescere fortemente in estate dopo essere entrata in recessione nel secondo trimestre con una contrazione storica del Pil del 10,1%», ha sottolineato la Bundesbank, la banca centrale tedesca, nel suo ultimo bollettino mensile.
L’economia è attualmente in ripresa e dovrebbe crescere fortemente nel trimestre estivo, dice l’entità presieduta da Jens Weidmann, osservando che la ripresa economica è iniziata lo scorso maggio con l’allentamento delle misure di contenimento, ma avverte che il livello di attività della locomotiva europea rimarrà per qualche tempo significativamente al di sotto del livello pre-crisi. Le attuali prospettive degli indicatori suggeriscono che questa tendenza al rialzo continuerà nei mesi estivi, affermano gli economisti della Bundesbank, per i quali le misure espansive di politica monetaria e finanziaria, così come il pacchetto di stimolo fiscale recentemente approvato dal governo, hanno fornito un ulteriore sostegno economico.
La Banca centrale tedesca sottolinea il notevole impatto della crisi del coronavirus sul mercato del lavoro della scorsa primavera, pur sottolineando che, rispetto alla profondità del crollo dell’economia, l’aggiustamento è stato piuttosto moderato. A questo proposito, gli esperti della Bundesbank attribuiscono questo fatto all’uso diffuso del meccanismo di adeguamento dell’orario di lavoro, che avrebbe permesso di stabilizzare l’occupazione e il reddito. Secondo l’Agenzia federale del lavoro, circa 6,7 milioni di lavoratori hanno beneficiato di questa riduzione dell’orario di lavoro, che equivale a un lavoratore assicurato su cinque. La perdita media di ore lavorate è stata molto elevata, pari al 44%, che avrebbe corrisposto alla perdita di 2,9 milioni di posti di lavoro a tempo pieno. La Bundesbank sottolinea inoltre che l’impatto del coronavirus sul mercato del lavoro sembra essersi moderato dopo l’aumento della disoccupazione in aprile e maggio, con un effetto molto meno marcato in giugno. In luglio, quindi, sono stati registrati come disoccupati 2,92 milioni di persone, con un aumento di 659.000 unità rispetto al marzo scorso, che equivarrebbe a un aumento del tasso di disoccupazione di 1,4 punti percentuali al 6,4%.