Letteratura / Pratolini, spuntano poesia e lettera inedita
Quando Pratolini voleva andare in guerra: da fondo privato spuntano poesia e lettera inedita dello scrittore fiorentino
Firenze, 14 ottobre 2013 – “Che pena il sole a primavera / senza la donna, Renzo! / Femmineo sole sfocato / che vieta coi Capi / il mio corpo ondeggia al furore – / l’arsura la febbre la lotta / dell’Affrica che sogno che sogno / e non vivo”. Sono versi di Vasco Pratolini indirizzati all’amico Renzo Grazzini il 4 marzo 1935, ai tempi della guerra d’Abissinia, rinvenuti in un fondo privato assieme a una lettera inviata allo stesso destinatario. Mai pubblicati finora, gli inediti sono trascritti nell’ultimo fascicolo monografico della rivista letteraria «il Portolano», un numero (74-75) incentrato sullo scrittore fiorentino – autore di opere come “Cronaca familiare” (1947), “Cronache di poveri amanti” (1947) e “Metello” (1955) – a cui l’Università di Firenze e il Gabinetto Vieusseux dedicano dal 16 al 19 ottobre un convegno internazionale nel centenario della nascita. Nel 1935 Grazzini, che era sotto le armi come sottotenente di complemento, chiese di essere inviato in Africa. Anche Pratolini avrebbe voluto partecipare, ma si era ammalato ed era stato ricoverato in sanatorio. In quell’occasione scrisse questa poesia, in cui la rabbia per essere forzatamente escluso si unisce a quella per la morte della sua compagna, ragazza poi spesso ricordata nei suoi scritti successivi. I due amici si incontreranno di nuovo nell’autunno dello stesso anno, il primo rimpatriato e il secondo guarito dalla malattia. Le loro discussioni, sulla guerra e sulla situazione politica italiana e internazionale segneranno l’inizio di quel percorso di maturazione che poterà in seguito Pratolini a militare nella resistenza.
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