Recovery fund: le linee guida, in cinque punti, predisposte dal governo. Meno tasse al ceto medio
ROMA – Meno tasse sui ceti medi e sulle famiglie, puntare al raddoppio della crescita ad un livello in linea con la media Ue dell’1,6%, con più lavoro e più investimenti. Sono alcuni degli obiettivi inseriti nelle 38 pagine di linee guida sul Recovery Fund che il governo ha trasmesso alle Camere, dicendosi pronto a riferire su di esse. Sei missioni, dall’ equità al green, ma anche digitalizzazione, istruzione, salute, infrastrutture. L’ok ai progetti da finanziare in base all’impatto sul Pil e ai costi. E poi rivedere le concessioni autostradali.
Il documento è diviso in cinque sezioni. In una definisce il contesto economico e sociale italiano ed il piano di rilancio del governo, basato su nove “direttrici di intervento”. Quindi elenca gli obiettive e le sfide per l’Italia e si sofferma sui criteri di selezione dei progetti. Infine, le politiche e le riforme di supporto al piano, dalla Pubblica amministrazione alla ricerca al Fisco, Giustizia e Lavoro. Infine, le risorse disponibili e la politica di bilancio.
Sei missioni, dall’equità al green – Il Pnrr italiano prevede nelle linee guida che il governo ha inviato al Parlamento sei missioni. Le missioni, si legge nel documento, rappresentano aree tematiche strutturali di intervento e sono: Digitalizzazione, innovazione e competitività del sistema produttivo; Rivoluzione verde e transizione ecologica; Infrastrutture per la mobilità; Istruzione, formazione, ricerca e cultura; Equità sociale, di genere e territoriale; Salute.
Raddoppiare il tasso di crescita dell’Economia italiana portandolo dalla media del +0,8% dell’ultimo decennio ad un livello in linea con la media europea dell’1,6%; aumentare gli investimenti portandoli al 3% del Pil, Conseguire un aumento del tasso di occupazione di 10 punti percentuali salendo dall’attuale 63% dell’Italia al 73,2% dell’attuale media Ue; portare la spesa per ricerca e sviluppo al 2,1% rispetto all’attuale 1,3%. Sono questi alcuni degli “obiettivi quantitativi” e ”sfide” che il governo punta a realizzare con le proposte del piano Next Generetion Eu, previsto con il cosiddetto Recovery Fund.
Meno tasse su ceti medi e famiglie – “Una riforma complessiva della tassazione diretta e indiretta, finalizzata a disegnare un fisco equo semplice e trasparente per i cittadini, che riduca in particolare la pressione fiscale sui ceti medi e le famiglie con figli e acceleri la transizione del sistema economico verso una maggiore sostenibilità ambientale”. E’ uno dei punti delle linee guida indicato nel capitolo ”riforma del Fisco’ che prevede di trasferire l’onere ”dalle persone alle cose” e un ”alleggerimento della pressione fiscale unitamente ad un sistema impositivo favorevole alla crescita”. “Il governo – viene inoltre spiegato – ha deciso di disattivare anche tutti gli aumenti di Iva e accise previsti dalle clausole di salvaguardia”.
Dare ulteriore impulso alla revisione delle concessioni autostradali “al fine di garantire maggiore trasparenza competitività tra gli operatori e il corretto equilibrio tra l’interesse pubblico e l’interesse imprenditoriale, nonché il costante miglioramento del servizio per gli utenti, dando tempestiva attuazione alle delibere dell’Autorità di regolazione dei Trasporti”. E’ una delle indicazioni specifiche contenute nelle linee guida sul Recovery plan inviate al Parlamento. La rete autostradale, si legge ancora nel documento, dovrà essere adeguata alla progressiva diffusione dei veicoli elettrici, tramite la dotazione di colonnine per la ricarica veloce.
Le linee guida fissano dei “criteri stringenti” di ammissibilità alle risorse del Recovery fund per i progetti da finanziare. I progetti devono presentare “piena coerenza” con gli obiettivi strategici e macrosettoriali del Pnrr; “significativo impatto positivo” su crescita del Pil potenziale e dell’occupazione; costi e impatti economici, ambientali e sociali “quantificabili, motivati e ragionevoli”; “esplicitazione dei legami della coerenza con riforme e politiche di supporto”; indicazione della tempistica e modalità di attuazione, con target intermedi e finali; “chiara identificazione” del soggetto attuatore. Infine “se integrano progetti esistenti – su legge nel documento – devono rafforzarli credibilmente”.