Coronavirus in Toscana: morti un uomo e una donna a Firenze e Livorno, oggi 20 ottobre. E 812 positivi
FIRENZE – Cifre sempre preoccupanti, per il coronavirus in Toscana. Oggi, 20 ottobre, sono morte due persone, un uomo e una donna, a Firenze e Livorno, con età media di 86 anni. E 812 i nuovi casi di Covid-19. I nuovi casi segnano un +3,4 per cento: 407
interessano l’Asl Centro, 228 quella Nord Ovest e 177 la Sud est. Con 7.359 persone sottoposte ad esami (esclusi i tamponi di controllo) e 11.351 tamponi effettuati (939.153 dall’emergenza scattata a febbraio) vuol dire che nelle ultime ventiquattro ore l’11 per cento dei test ha dato esito positivo, ossia una percentuale un po’ più bassa rispetto a quella di ieri.
Con i due ultimi decessi, i morti dall’inizio dell’epidemia salgono a 1.208: 441 a Firenze, 54 a Prato, 86 a Pistoia, 184 a Massa Carrara, 149 a Lucca, 100 a Pisa, 66 a Livorno, 57 ad Arezzo, 33 a Siena e 26 a Grosseto. Sono dodici le persone decedute in Toscana, ma che erano residenti altrove. Il tasso grezzo di mortalità toscano (numero di deceduti/popolazione residente) per Covid-19 è in questo momento di 32,4 per 100 mila residenti contro il 60,7 per 100 mila della media italiana. La Toscana è undicesima. Per quanto riguarda le province, il tasso di mortalità più alto si riscontra a Massa Carrara (94,4 per 100 mila), Firenze (43,6 per 100 mila)
e Lucca (38,4 per 100 mila). Il più basso è a Grosseto (11,7 per 100 mila).
Le persone che in questo momento risultano affette da virus salgono dunque a 11.546, più 6,4 per cento. Di questi solo 547 sono però ricoverate in ospedale (36 in più) e tra di loro solo 72 lo sono in terapia intensiva (dieci in più nelle ultime ventiquattro ore). La stragrande maggioranza – 10.999 – si trova a casa o in alberghi sanitari, perché priva di sintomi o comunque in condizioni tali da non richiedere particolari cure ospedaliere. Crescono anche i guariti (dell’1 per cento) e raggiungono quota 11.846: il
48,2 per cento di tutti i casi positivi accertati in nove mesi dalla comparsa della pandemia in Toscana, ovvero 24.600.
Degli 812 positivi di oggi, 598 sono stati identificati in corso di tracciamento – per le indagini avviate a seguito di altri casi positivi –
mentre 214 sono stati scoperti grazie ad attività di screening. L’età media è di 41 anni circa: il 20% ne ha meno di 20, il 27% tra 20 e 39, il 33% tra 40 e 59, il 15% tra 60 e 79 e il 5% 80 o più. Su 24.600 casi accertati da febbraio 7.110, in base alla residenza o il domicilio dei malati, riguardano il territorio metropolitano di Firenze (243 in più rispetto a ieri), 1.643 Prato (63 in più), 1.778 Pistoia (101 in più), 1.971 Massa Carrara (48 in più), 2.679 Lucca (30 in più), 3.190 Pisa (108 in più), 1.281 Livorno (42 in più), 2.303 Arezzo (88 in più), 1.249 Siena (56 in più) e 846 Grosseto (33 in più). I casi positivi notificati in Toscana, ma che interessano residenti in altre regioni, sono stati 550.
Le province di notifica con il tasso più alto sono Massa Carrara con 1.011 casi per 100 mila abitanti, Pisa con 761 e Firenze con 703, mentre la più bassa si conferma Grosseto con 382. Le persone isolate a casa, perché presentano sintomi lievi che non
richiedono cure ospedaliere o perché risultano prive di sintomi, sono 659 in più rispetto a ieri, cresciute del 6,4 per cento. Complessivamente sono 10.999. Altri 18.175 toscani (1.343 in più rispetto a ieri, più 8 %) sono anch’essi isolati al proprio domicilio, in sorveglianza attiva perché hanno avuto contatti con persone contagiate (Asl Centro 7.095, Nord Ovest 6.667, Sud Est 4.413).
Le persone ricoverate nei posti letto dedicati ai pazienti Covid salgono complessivamente a 547 (36 in più rispetto a ieri, più 7%) e di queste 72 si trovano in terapia intensiva (10 in più rispetto a ieri, più 16,1%). I guariti raggiungono il numero di 11.846 (115 in più rispetto a ieri, più 1%): 11.350 (cresciuti di 117 unità, più 1%) lo sono a tutti gli effetti – si tratta delle cosiddette guarigioni virali accertate con doppio tampone negativo – mentre per 496 la guarigione è solo clinica, ovvero sono diventati asintomatici dopo aver presentato manifestazioni associate all’infezione. Si tratta di una fase che di solito precede l’altra e per questo nelle statistiche di oggi sono due in meno (-0,4%) rispetto al giorno prima.