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Terrorismo: espulso tunisino considerato soggetto pericoloso. Era nipote del capo Isis in Francia

ROMA – Dopo le feroci critiche ricevute quando si è scoperto che il terrorista islamico assassino di Nizza era sbarcato a Lampedusa e transitato poi da Bari verso la Francia, indisturbato, il ministro Lamorgese cerca di correre ai ripari e di rimediare al discredito acquisito presso l’opinione pubblica. E alla figuraccia rimediata dall’Italia nei confronti della Francia e dell’Europa intera, grazie al lassismo suo e del governo giallorosso. Oggi il Viminale annuncia trionfalmente che il 3 novembre 2020 è stato allontanato dal territorio nazionale, in esecuzione del respingimento disposto dal questore di Palermo, il cittadino tunisino E.M., segnalato dal comparto intelligence come ‘soggetto pericoloso’.

Rimpatriato con volo charter diretto in Tunisia, E.M. era stato controllato il 18 ottobre scorso dalla Digos di Agrigento in occasione dello sbarco avvenuto, insieme ad altri 16 connazionali, a Lampedusa (Agrigento). Nella circostanza è risultato destinatario di un provvedimento di inammissibilità in territorio Schengen inserito dalla Francia e di un precedente respingimento del 2017.

Il tunisino è nipote di H.I., tunisino arrestato in Francia nel 2016 perché sospettato di essere a capo di una cellula terroristica che stava progettando un attentato in quel Paese per conto del Daesh. Secondo le informazioni di intelligence i due tunisini avrebbero soggiornato in Italia dal 2008 al 2015. Salgono, così, a 504 le espulsioni-allontanamenti per motivi di sicurezza nazionale eseguiti dal 2015 ad oggi, di cui 43 nel 2020. Nel 2019 sono stati eseguiti 98 allontanamenti, mentre nel 2018 ne sono stati eseguiti 126. Nel 2017 erano stati eseguiti 105 allontanamenti, 66 nel 2016 e ancora 66 nel 2015.


Paolo Padoin

Già Prefetto di FirenzeMail

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