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Firenze, settore moda: crollo di nuove imprese (-36%) e del fatturato (dal 35 al 70%)

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FIRENZE – Sono (ancora) 6.195 le imprese attive del tessile, abbigliamento e calzature nella Città Metropolitana di Firenze (e 17.620 in Toscana), per il 61% artigiane. La fotografia di un comparto, strategico per l’economia fiorentina e regionale, che è però stremato dalle ripercussioni economiche della pandemia in corso.

La misura del punto di non ritorno è data dal crollo di nuove imprese registrate a settembre 2020: il 36% in meno rispetto al 2019 in Toscana. A Firenze,invece, se l’abbigliamento resiste, crollano le nuove imprese di tessile (-40% rispetto ad un anno fa) e pelletteria (-26%). Una situazione allarmante, che si conferma anche a livello nazionale, testimoniata attraverso una lettera a firma del presidente nazionale Cna Federmoda, Marco Landi e del responsabile nazionale, Antonio Franceschini inviata al presidente del consiglio dei ministri, al ministro dell’Economia e Finanze, al ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, al ministro dello Sviluppo Economico e al ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali, con cui l’Unione delle imprese della filiera moda di Cna illustra la situazione del settore e propone una serie di misure chiedendo inoltreun momento di confronto dedicato al settore.

Una ‘caporetto’ del fashion, che si traduce in un calo di fatturato del 2020 stimato dal 35% al 60% e in un’ulteriore previsione sulla primavera-estate 2021 dal 50% al 70%.

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