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Bozza Dpcm di Natale: scuole superiori in classe dal 7 gennaio. Negozi aperti fino alle 21. Resta il coprifuoco. Messa: Gesù Bambino nascerà prima


ANSA/Mourad Balti Touati

ROMA – Il Governo pensa sia rischioso rimandare in classe, nel mese di dicembre, i ragazzi delle medie superiori. L’idea è di rinviare il ritorno delle lezioni in presenza al 7 gennaio, nonostante il tentativo della ministra dell’Istruzione Lucia Azzolina di un’apertura dicembrina. Delusi in tanti: compresi docenti e ragazzi del Liceo Castelnuovo di Firenze, che avevano scritto, anche attraverso Firenze Post, una lettera aperta alla stessa ministra Azzolina, al presidente della Toscana, Eugenio Giani, al sindaco di Firenze, Dario Nardella. Restano le norme che dispongono nelle zone rosse didattica a distanza dalla seconda media in poi e in presenza in zona arancione. E’ l’orientamento prevalente nel governo, in vista del varo del nuovo dpcm con le misure anti contagio da Covid. Nel vertice di venerdì notte Conte e i capi delegazione non hanno preso una decisione finale: «La discussione sulla scuola è ancora aperta», viene spiegato. Ma fonti dei diversi partiti di maggioranza confermano che i ragazzi delle superiori dovrebbero tornare in classe solo all’inizio del nuovo anno, mentre a dicembre proseguirebbe per loro la didattica a distanza anche nelle zone gialle. Aprire a dicembre – è il ragionamento – vorrebbe dire portare i ragazzi in classe una o due settimane al massimo prima di richiudere a Natale: meglio fissare fin d’ora l’orizzonte di gennaio. Ma il Dpcm risponderà anche a tante domande: si può ricevere la famiglia per il cenone? Si può andare a passare le Feste in un’altra Regione? E la tradizionale Messa della notte di Natale sarà a mezzanotte? Dallo shopping ai ristoranti, dalla scuola ai viaggi all’estero, sono in arrivo con il prossimo dpcm le nuove regole per un dicembre diverso da tutti gli altri. Ecco, alla luce di quanto emerso finora, quali potrebbero essere le regole per questa fine del 2020.

CENONE E COPRIFUOCO – Nel prossimo dpcm dovrebbe rimanere per tutte le Regioni il coprifuoco dalle 22 alle 6 del mattino. Sembra non essere passata, al momento, la linea di un coprifuoco più permissivo per le vigilie delle feste maggiori, Natale e Capodanno. Rispetto ai tradizionali cenoni, non essendo possibile imporre obblighi nei luoghi privati, non si esclude che ci si limiti a raccomandazioni: non più di sei a tavola è l’indicazione di massima degli ultimi giorni. Naturalmente i commensali consigliati sono i parenti stretti e i conviventi.

VIAGGI E SPOSTAMENTI – Nel prossimo dpcm, a quanto pare, dovrebbe valere il blocco della mobilità tra le Regioni anche tra gialle. Sono comunque al vaglio del governo delle possibili deroghe: potrebbero valere, per esempio, per chi ha il domicilio in una regione diversa da quella di residenza, o per alcuni casi di ricongiungimento familiare. In ogni caso, la data di partenza dello stop agli spostamenti tra le Regioni dovrebbe essere fissata dopo il 4 dicembre, quando entrerà in vigore il decreto di Conte. Per le Regioni arancioni e rosse dovrebbero rimanere le attuali prescrizioni: nelle rosse è vietato spostarsi anche da un Comune all’altro, mentre per le arancioni il confine degli spostamenti è quello regionale. Per chi nel periodo natalizio rientrerà dall’estero, infine, si pensa a una quarantena di 15 giorni. Resta il nodo se si potrà raggiungere o meno le seconde case. Per sciare, invece, tutto rimandato a dopo le Feste, dunque alla metà di gennaio.

NEGOZI E RISTORANTI –Per favorire lo shopping natalizio si pensa ad allungare gli orari dei negozi in zona gialla fino alle 21, purché però questo permetta di rispettare il coprifuoco che scatta alle 22. Per le altre zone, invece, dovrebbero rimanere in vigore le regole dei ‘colori’, con i negozi chiusi nelle rosse. Per quanto riguarda invece i ristoranti nelle zone gialle dovrebbe rimanere la chiusura alle 18, con blocco totale però a Natale e Santo Stefano. Passando alle regioni arancioni e rosse, bar e ristoranti dovrebbero rimanere chiusi tutto il giorno.

LE MESSE –Che sarà un Natale diverso dal solito lo ha confermato oggi anche il presidente del Consiglio superiore di Sanità Franco Locatelli. E questo potrebbe valere anche per i fedeli: potrebbero essere anticipate le tradizionali messe di mezzanotte. Su questo è in corso un dialogo e un confronto con la Cei, che appare ben disposta. L’ipotesi è concreta, se si pensa che già gli ultimi due Papi, Benedetto e Francesco, avevano anticipato alle 22 e alle 21,30 le loro solenni celebrazioni del Natale. Non è escluso inoltre che possa essere aumentato il numero delle celebrazioni nel corso della giornata, per evitare assembramenti.


Sandro Bennucci

Direttore del Firenze PostScrivi al Direttore

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