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Firenze, 83° Maggio Musicale: apre un concerto con Gatti, poi «Adriana Lecouvreur»

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Prove dell’«Adriana Lecouvreur» al Teatro del Maggio (© Michele Monasta)

FIRENZE – L’83° Festival del Maggio Musicale Fiorentino si apre lunedì 26 aprile con un concerto diretto da Daniele Gatti, cui segue martedì 27 «Adriana Lecouvreur» di Francesco Cilea, prima opera lirica in programma.

Si ripete il numero del Festival 2020, che non c’è stato, e non si sa ancora come si farà quello 2021, del quale già si sa che è saltato (per rinuncia del San Carlo di Napoli) il «Don Giovanni» diretto da Muti con cui si sarebbe chiuso. Restano le altre opere, a cominciare da «Adriana Lecouvreur» quasi interamente composta a Firenze (prima in un appartamento in via Giuseppe Garibaldi e poi in una villa a Fiesole) tra il 1900 e il 1902. Sul podio il maestro Daniel Harding a dirigere il Coro e l’Orchestra del Maggio Musicale Fiorentino e, alla regia, il debutto fiorentino di Frederic Wake-Walker, entrato nel team da appena due settimane. Non è l’unica sostituzione: a Fabio Sartori tocca l’isolamento in quanto contatto stretto di infetto e al suo posto arriva il tenore brasiliano Martin Muehle; nel ruolo di Adriana c’èMaría José Siri; poi Ksenia Dudnikova (principessa di Bouillon), Nicola Alaimo (Michonnet), Paolo Antognetti, Alessandro Spina, Chiara Mogini, Valentina Corò, Davide Piva, Antonio Garés e Michele Gianquinto. Maestro del Coro è Lorenzo Fratini. Le coreografie sono di Anna Olkhovaya, le scene di Paulina Liefers, i costumi di Julia Katharina Berndt, le luci di Marco Faustini.

Ci sarà il pubblico in sala? Si saprà giovedì sera, quando al Sovrintendente verrà comunicato il colore che la provincia avrà la settimana prossima; se sarà gialla, via libera alla vendita dei biglietti, naturalmente solo in numero limitato per le restrizioni anticovid. Che ci sia o non ci sia il pubblico, tutto sarà registrato e trasmesso in streaming non in diretta gratis sul sito del Maggio, ma sulla nuova piattaforma ItsArt in maggio, a pagamento. Intanto ci sono voci insistenti che il coprifuoco alle 22 verrà mantenuto fino a giugno.

Protagonista, dunque, il soprano María José Siri, che abbiamo ascoltato a Firenze nel «Trittico» e nel «Nabucco» e che ha di recente interpretato Adriana all’Ópera de Las Palmas de Gran Canaria. Nel ruolo della Principessa di Bouillon, il mezzosoprano russo emergente Ksenia Dudnikova, che debutta al Teatro del Maggio con il personaggio che l’ha presentata al pubblico. Maurizio Conte di Sassonia è il tenore Martin Muehle, ospite abituale a Parigi, Amsterdam, Londra, Monaco, Berlino anche lui al suo debutto al Maggio. Michonnet è il baritono Nicola Alaimo, che sarà Falstaff nella prossima stagione. Nei ruoli del Principe di Bouillon e l’Abate di Chazeuil, il basso Alessandro Spina e il tenore Paolo Antognetti, anch’essi ospiti in varie occasioni nelle produzioni del Maggio. Con loro, gli artisti dell’Accademia del Maggio, Chiara Mogini (Madamigella Jouvenot), Valentina Corò (Madamigella Dangeville), Davide Piva (Quinault), Antonio Garés (Poisson) e Michele Gianquinto (Un maggiordomo).

«Adriana Lecouvreur» fu presentata la prima volta a Milano (dove Cilea l’aveva finita, rinchiuso in una stanza dell’Hotel du Nord) nel 1902 al Teatro Lirico con Angelica Pandolfini ed Enrico Caruso, ottenendo un successo enorme. L’opera arrivò a Firenze nel 1903 alla Pergola diretta da un giovane Tullio Serafin e restò in cartellone per molte repliche; passò al Teatro Pagliano nel 1906, ma poi fu quasi dimenticata. Rientrò in repertorio negli anni Trenta e a Firenze nel 1940, allestita al Teatro Comunale e interpretata da Magda Olivero; da allora si contano solo altre tre edizioni, nel 1966, nel 1981 e l’ultima nel 2010.

L’opera sviluppa le dicerie attorno alla morte prematura di una grande attrice della Comédie Française (Adrienne Lecouvreur, 1692-1730), celebrata da Voltaire, forse avvelenata giustappunto dalla duchessa (nell’opera principessa) di Bouillon, innamorata di Maurizio di Sassonia. Nell’opera (nella quale anche adriana ha un innamorato non corrisposto, Michonnet), non mancano colpi di scena, scontri notturni tra rivali in amore, omaggi al Grand opéra, un intrigo noir e l’espediente del teatro nel teatro che consente alla protagonista di passare dalla finzione di una commedia recitata alla passione della vita reale.

In forse, naturalmente, anche le repliche dell’opera: non c’è che da aspettare giovedì sera (o venerdì mattina) per sapere di che colore saremo e da guardare il sito del Maggio per verificare la disponibilità di biglietti.

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