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Firenze: si inaugura l’83° Maggio Musicale Fiorentino, col pubblico in sala

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Il Maestro Daniele Gatti, che dirige il concerto inaugurale dell’83° Maggio Musicale Fiorentino

Firenze – Lunedì 26 aprile 2021 alle 20 si inaugura l’83esima edizione del Festival del Maggio Musicale Fiorentino con un omaggio a Igor Stravinskij nel 50° anniversario della morte, con la Sinfonia di Salmi e la Sinfonia in do. Sul podio del concerto sinfonico corale il maestro Daniele Gatti. Finalmente con la presenza di pubblico in sala.

L’apertura del festival (che ripete il n° 83 di quello 2020, azzerato dalla pandemia) era fissata da un anno al 26 aprile; una fortunata coincidenza ha fatto sì che la data sia anche quella in cui la Toscana torna finalmente in zona gialla: così, sia pure col limite di 500 spettatori, il teatro può aprire finalmente le porte al pubblico.

Il concerto dei cinquantenari: non solo quello della scomparsa del grande Stravinskij, perché le due composizioni in programma, la Symphonie de Psaumes (1930) e la Sinfonia in do (1940), furono entrambe scritte per i cinquant’anni dalla fondazione di due grandi orchestre americane, rispettivamente la Boston Symphony Orchestra e la Chicago Symphony Orchestra. Nella dedica, in francese nel 1930, e in inglese nel 1940, Stravinskij le dichiara “composte per la gloria di Dio” e si collocano nella fase della produzione che si suole definire “neoclassica”. La Symphonie de Psaumes, composta tra il gennaio e il 15 agosto 1930 (prima esecuzione Boston, 19 dicembre 1930, diretta da Serge Koussevitsky), è una sinfonia nel senso antico del termine: unione armonica di suoni e canti; è un pezzo sacro dalle caratteristiche formali non definite e destinato ad un gruppo vocale e strumentale. I testi sono i versetti 13 e 14 del Salmo 38 (39 nell’ebraico), i versetti 2, 3, 4 del Salmo 39 (40 nell’ebraico) e tutto il breve Salmo 150, l’ultimo del salterio (Stravinskij utilizza la Vulgata di San Girolamo). La Sinfonia in do, cominciata a Parigi nell’autunno del 1938 e finita nel 1940 negli Stati Uniti, nuova patria di Stravinskij, fu eseguita per la prima volta a Chicago il 7 novembre di quell’anno, diretta dall’autore; fu scritta in un periodo che il compositore definiva il più tragico della sua vita (gli morirono, nel volgere di poco, la figlia Ludmila, la madre, la moglie; la figlia Mika passò molto tempo in sanatorio ed lui stesso fu a lungo ricoverato per tubercolosi), tanto da affermare di essere riuscito a sopravvivere solo lavorando alla composizione. Una sinfonia di non frequente ascolto nei teatri.

Il maestro Daniele Gatti torna nuovamente al Maggio dopo il concerto sinfonico di Pasqua dello scorso 3 aprile (visibile fino al 3 maggio in streaming gratuito sul sito del Maggio; ha già registrato più di 14.000 visualizzazioni), e nella conferenza stampa di presentazione del concerto inaugurale ha dichiarato: «Per me è un grande piacere tornare ed essere qui al Maggio per inaugurare il Festival in un momento che comunque è ancora di difficoltà: è più di un anno che la musica prosegue a singhiozzo, però non è mai morta. Anche se i concerti e gli spettacoli venivano eseguiti senza pubblico, anche se abbiamo avuto il sostegno, non soltanto delle reti nazionali, della Rai e privati, ci siamo tutti battuti affinché la musica non abdicasse di fronte al virus e se riusciamo ad avere il pubblico il giorno 26 è il simbolo di una grande vittoria. Al concerto inaugurale del Festival del Maggio, presentiamo musiche di Igor Stravinskij, nel 50° anniversario della sua scomparsa, con due rare composizioni. Il grande pubblico naturalmente è affezionato allo Stravinskij dei primi anni del Secolo quindi alle sue più celebri composizioni La sagra della primavera, L’uccello di fuoco, Petruška, ma questo compositore ha scritto tantissima musica nel corso della sua carriera poi, intorno all’inizio degli anni ‘20, ha avuto una svolta ‘neoclassica’ e quindi ha ripreso gli stilemi del periodo classico, della fine del periodo barocco e li ha rivisti alla luce dell’esperienza del Novecento. Le due sinfonie che con l’Orchestra e il Coro del Maggio eseguiremo, sono infatti due esempi molto pertinenti per quello che riguarda questo stile stravinskiano. Sono due composizioni rare però penso che questo programma sofisticato sia particolarmente adatto per inaugurare un Festival così importante».

Il giorno successivo al concerto inaugurale, martedì 27 aprile alle 19, il Festival del Maggio inaugurerà anche la programmazione lirica con Adriana Lecouvreur di Francesco Cilea. Sul podio il maestro Daniel Harding a dirigere il Coro e l’Orchestra del Maggio Musicale Fiorentino e, alla regia, il debutto fiorentino di Frederic Wake-Walker. Sul palco un grande cast capeggiato da María José Siri nel ruolo di Adriana, Martin Muehle, Ksenia Dudnikova, Nicola Alaimo, Paolo Antognetti, Alessandro Spina, Chiara Mogini, Valentina Corò, Davide Piva, Antonio Garés e Michele Gianquinto. Maestro del Coro è Lorenzo Fratini. Le coreografie sono di Anna Olkhovaya, le scene di Polina Liefers, i costumi di Julia Katharina Berndt, le luci di Marco Faustini.

Sia il concerto sia l’opera inaugurale saranno saranno trasmessi in diretta radiofonica da Rai Radio 3; la registrazione sarà poi trasmessa in streaming sulla nascitura piattaforma ItsArt (non gratuita).

In occasione della riapertura, la biglietteria del Maggio resterà aperta anche nei giorni e negli orari solitamente di chiusura: sabato 24 aprile (dalle ore 11 alle ore 14 e dalle ore 15 alle ore 18), domenica 25 aprile (dalle ore 11 alle ore 13 e dalle ore 15 alle ore 18) e lunedì 26 aprile (dalle ore 11 alle ore 13 e dalle ore 15 alle ore 18).

Biglietti per il concerto inaugurale: da 15 a 100 euro, acquistabili anche online (ma sono rimasti solo pochi biglietti da 80 e da 100). Durata del concerto 1h 15′ circa; senza intervallo

Biglietti per Adriana Lecouvreur

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