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‘Ndrangheta in Toscana, Giani: «Regione parte offesa nell’inchiesta della Dda»

Giani
Eugenio Giani

FIRENZE – In un’intervista rilasciata alla Nazione poco prima del dibattito in Consiglio regionale sull’inchiesta della Dda su presunte infiltrazioni della ‘Ndrangheta in Toscana, il presidente della Regione, Eugenio Giani, ha detto che la sua giunta si costituirà parte offesa. Spiegando: «Prima di tutto voglio ribadire la mia fiducia nel lavoro della magistratura. E voglio che sia chiaro e lo dirò al Consiglio regionale: la Regione Toscana si ritiene parta offesa. Abbiamo studiato le carte con il nostro ufficio legale e così già in questa prima fase io e la mia Giunta mandiamo un segnale chiaro e inequivocabile. Parte offesa significa scelta determinata, chiara, inconfutabile di essere accanto alla magistratura nell’agire per accertare i fatti, fornire supporto ai cittadini rispetto ai danni ambientali, nell’operare con regole trasparenti che garantiscano lo svolgimento delle attività produttive di assoluta rilevanza come è il settore delle pelli».

Ai cittadini della province di Lucca, Firenze, Pisa e Arezzo preoccupati per il potenziale danno ambientale a causa dello stoccaggio illegale di rifiuti speciali, Giaini fa sapere: «Saremo a fianco dei cittadini per conoscere le condizioni ambientali dei siti oggetto di smaltimento illecito. La collaborazione dell’Arpat sarà indispensabile per le analisi, le bonifiche, l’azione di controllo sul territorio. La Regione è parte attiva per preservare l’ambiente, per la qualità della vita dei suoi abitanti e per l’immagine in Italia e nel mondo. Vogliamo essere un presidio di legalità».

Sulla questione dell’emendamento alla legge 20 del 2006, oggetto dell’inchiesta della magistratura, Giani osserva: «Facciamo un’operazione trasparente e immediata». Quell’emendamento, presentato dal consigliere Pd Andrea Pieroni, indagato per corruzione, come primo firmatario e dai consiglieri Pd Alessandra Nardini, Antonio Mazzeo ed Enrico Sostegni, fu approvato con Giani a presiedere Consiglio regionale il 26 maggio 2020: «Io ho fatto il notaio, niente di più. Non ho avuto sollecitazioni, non c’era attenzione particolare. In quella stessa seduta sono passati altri emendamenti ad altre normative».



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