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Immigrazione: Lamorgese, occorre stabilizzare la Libia. Ma intanto gli sbarchi si moltiplicano a dismisura

EPA/DOMENIC AQUILINA

ROMA – La ministra Lamorgese illustra la sua tesi sulla politica dell’immigrazione al giornale cattolico Avvenire, amico dei migranti e sostenitore dell’accoglienza infinita, tanto paga Pantalone.

«Tutte le statistiche storiche evidenziano un aumento degli sbarchi nella stagione estiva. Ora, i numeri assoluti relativi ai primi mesi del 2021 sono superiori a quelli del 2020. Lo sono anche perché la crisi sociale ed economica innescata dal Covid-19 ha colpito in modo duro anche il continente africano. In ogni caso, la situazione va gestita tenendo conto dei picchi stagionali e della pandemia. Da tempo, in previsione degli incrementi degli sbarchi in estate, stiamo insistendo con tutti gli interlocutori europei, coinvolti come noi nella complessa trattativa sul nuovo Patto Immigrazione e Asilo proposto dalla Commissione», sottolinea Lamorgese, che spiega di avere chiesto una tempestiva attivazione di un meccanismo d’emergenza finalizzato al ricollocamento nei Paesi dell’Unione disponibili dei migranti salvati in mare durante eventi di soccorso e ricerca.

«In Libia sono stata il 19 aprile, poco dopo la visita del presidente Draghi. E il 20 maggio tornerò a Tunisi insieme alla commissaria europea Ylva Johansson. La presenza dell’Europa è fondamentale per stabilizzare quei Paesi e per governare i flussi migratori in una logica di partenariato che sappia comprendere, nello stesso pacchetto, progetti di sviluppo – afferma Lamorgese, azioni contro il traffico d’esseri umani e garanzie per il rispetto dei diritti umani dei migranti. In particolare la Tunisia, dove la crisi economica innescata dal Covid 19 ha colpito duramente, la classe media deve essere aiutata a rafforzare il suo sistema economico e sociale, anche grazie a finanziamenti europei. Sulla scorta dell’arrivo di decine di barconi carichi di migranti giunti a Lampedusa nell’ultimo fine settimana, non possiamo pensare di affrontare una situazione così complessa, causa di tragedie in mare, senza puntare molti sforzi per favorire la stabilizzazione del quadro politico in Libia – prosegue -. Il governo di unita’ nazionale, formato da pochi mesi, va messo in condizione di operare ed estendere il suo controllo su tutti i tratti di costa interessati dalle partenze dei barconi».

Apprezzabili le buone intenzioni della ministra, esposte sul giornale cattolico fautore dell’immigrazione senza limiti, ma resta il fatto che durante la sua gestione gli arrivi si sono moltiplicati all’infinito, come risulta dall’inoppugnabile statistica del cruscotto immigrazione pubblicato dal suo ministero.


Paolo Padoin

Già Prefetto di FirenzeMail

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