People Mover fra Stazione Foster e Santa Maria Novella, le critiche dei No tunnel Tav
FIRENZE – Non appena si è sparsa la voce che all’interno del PNNR italiano sarebbero stanziati fondi per un people mover per collegare la nuova stazione AV a Santa Maria Novello, sono cominciate a piovere le critiche, soprattutto dal Comitato No Tunnel Tav: «C’è una domanda del Comitato No Tunnel TAV Firenze rimasta senza risposta da almeno 15 anni: come mai si preferisce spendere miliardi, creare problemi ambientali, climatici, urbanistici per scavare due binari in sotterranea se questi potrebbero essere realizzati in superficie senza problemi? Nei 15 anni di sua esistenza il Comitato non ha mai avuto risposte se non false, come chi sosteneva che mettere due binari tra Campo Marte e Statuto avrebbe visto l’abbattimento di 300 edifici.
Le ragioni del sì ai tunnel sono sempre state di retorica pseudo-ambientalista: il treno è un mezzo ecologico, libera i binari di superficie per i treni regionali. Il Comitato ha sempre inutilmente e caparbiamente ribadito la domanda: perché, per gli stessi risultati, non potenziamo le linee di superficie? A questo punto la risposta che i cittadini si sono dati in questi anni è impietosa: ormai la politica toscana, fiorentina e anche nazionale ha perso il collegamento con gli interessi delle persone e del paese, scegliendo come interlocutore privilegiato quel grumo di poche grandi imprese e banche i cui interessi divergono da quelli della collettività (e troppo spesso vanno a braccetto con il mondo delle mafie). La politica, con una ideologica sudditanza ad interessi particolari, ha volutamente rinunciato al ruolo che le competerebbe di mediazione tra interessi diversi, favorendo uno sviluppo democratico della mobilità con un capillare servizio di trasporto pubblico.
In questo periodo, drogato dal miraggio della valanga di soldi promessi dalla UE, si inneggia al fatto che dal PNRR (il piano di rilancio previsto dal Governo) ci sarebbero ben 135 milioni di euro per realizzare un people mover dalla futura stazione dei Macelli a Santa Maria Novella e una fermata Circondaria per favorire il collegamento tra treni alta velocità e rimanenti servizi di trasporto. Nessuno vuol ricordare che queste infrastrutture, costose e invasive, sono una MITIGAZIONE per i DANNI che il sottoattraversamento AV creerebbe, non una nuova risorsa; sarebbe una spesa inutile in più, oltre lo scavo di gallerie e stazione Foster.
Gli amministratori si nascondono dietro l’esito positivo di una analisi costi benefici commissionata dal governo Conte 1, ma dimenticano cosa ci sia scritto davvero: due binari in più sulla principale linea ferroviaria italiana sono positivi, ma tali solo per chi transita da Firenze; per la città e la Toscana l’esito dell’analisi è NEGATIVO perché crea una grave rottura di carico con una stazione sbilanciata urbanisticamente e scollegata dal restante servizio ferroviario, Il people mover è stato espressamente richiesto dall’analisi costi benefici per tamponare un gravissimo errore urbanistico e trasportistico.
Ci si vuol dimenticare che quella analisi dice espressamente che il risultato era positivo perché non si sono voluti mettere a confronto progetti diversi, che una soluzione di superficie sarebbe stata molto più vantaggiosa per la città, per l’erario e per le FS.
Si vuol ignorare la crisi climatica che dipinge un futuro nero per tutta l’umanità; si dovrebbe abbattere o per lo meno limitare l’uso di energia fossile. Scavare tunnel, fare colate di cemento sono tra le attività più energivore che esistano; nessuno vuol fare nemmeno una analisi dei costi climatici dello scavo di gallerie a confronto con soluzioni più semplici; oggi la parola d’ordine dovrebbe essere sobrietà, nel rispetto delle generazioni future, invece abbiamo una classe politica ubriaca di grandi pacchi di cemento e di cifre miliardarie.
Oggi si inneggia all’arrivo dei nuovi 135 milioni europei (che comunque dovremo ripagare!) per un people mover, al quasi miliardo per tunnel e stazione, come se questi soldi andassero nelle tasche dei fiorentini; non accadrà e non si vuol riflettere quante cose molto, ma molto più utili si potrebbero fare con quelle risorse economiche se esistesse una seria pianificazione di ciò di cui abbiamo bisogno».