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Morte di Luana: sopralluogo dei tecnici all’orditoio dove per perse la vita la giovane mamma
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PRATO – C’è stato un nuovo sopralluogo, oggi 26 maggio, nell’azienda tessile di Oste di Montemurlo (Prato) dove lo scorso 3 maggio ha perso la vita, trascinata in un orditoio, Luana D’Orazio, 22 anni, mamma di un bimbo di 5 anni. Ad effettuarlo l’ingegnere Carlo Gini, incaricato dalla procura di svolgere una consulenza su macchinario e dinamica dell’infortunio sul lavoro, che oggi avrebbe tentato di mettere in funzione l’orditoio che ha stritolato la giovane. Con lui presenti i consulenti dei due indagati, la titolare della ditta, Luana Coppini, e di un tecnico manutentore Mario Cusimano, e della parte offesa.
Gli accertamenti erano mirati a stabilire se i sistemi di protezione del macchinario fossero funzionanti o siano stati manomessi, così come ipotizza la procura che ha iscritto nel registro degli indagati titolare dell’azienda e tecnico per i reati di omicidio colposo e rimozione dolosa delle cautele contro infortuni sul lavoro. Nei giorni scorsi gli investigatori hanno ascoltato alcuni dipendenti della ditta: si sarebbero mostrati collaborativi e avrebbero confermato alcune delle circostanze già emerse nel corso dell’indagine. Nei prossimi giorni i magistrati interrogheranno i due imputati, mentre il consulente della procura avrà tempo per consegnare la sua relazione tecnica sino a metà luglio.
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