Canada: Trudeau, Chiesa faccia chiarezza su abusi nella scuola. Papa, cercare la verità
MONTREAL – Justin Trudeau lo ha definito un capitolo vergognoso della storia del suo Paese. Ora il premier canadese torna a rivolgersi con forza alla Chiesa cattolica a cui chiede di fare chiarezza e di assumersi le responsabilità per decenni di abusi. Quelli perpetrati nei collegi in cui generazioni di bambini delle popolazioni indigene sono stati cresciuti con lo scopo di cancellare le loro radici ed assimilarli forzatamente alla cultura dominante.
A riportare in auge la vicenda è stata la scioccante scoperta dei resti di 215 minori sepolti in tombe senza nome presso la Kamloops Indian Residential School, nella Columbia Britannica, scoperta che ha provocato un’ondata di sdegno in Canada e nel resto del mondo. La scuola era uno dei tanti collegi istituiti un secolo fa per accogliere ed educare i figli dei nativi e gestiti nella gran parte dei casi dalla Chiesa. Quest’ultima si occupò di Kamploops per conto del governo dal 1890 al 1969.
I toni di Trudeau, dopo il mea culpa a nome delle istituzioni, sono durissimi: se la Chiesa non collaborerà e non pubblicherà tutti i documenti in suo possesso, il governo di Ottawa è pronto a prendere “misure dure”, comprese eventuali azioni legali, per ottenere le carte e le prove richieste dalle famiglie delle vittime.
Il Papa segue con dolore le notizie che giungono dal Canada circa la sconvolgente scoperta dei resti di 215 bambini alunni della Kamloops Indian Residential School, nella provincia della Columbia Britannica, e si unisce ai vescovi canadesi e a tutta la Chiesa cattolica in Canada esprimendo vicinanza al popolo canadese, traumatizzato dalla scioccante notizia. La triste scoperta accresce la consapevolezza dei dolori e sofferenze del passato.
Le autorità politiche e religiose continuino a collaborare con determinazione per far luce su quella triste vicenda e impegnarsi umilmente in un cammino di riconciliazione e guarigione. Questi momenti difficili – ha detto papa Francesco dopo la recita dell’Angelus in Piazza San Pietro – rappresentano un forte richiamo per tutti noi, per allontanarci dal modello colonizzatore, e anche dalle colonizzazioni ideologiche di oggi, e camminare fianco a fianco nel dialogo, nel rispetto reciproco e nel riconoscimento dei diritti e dei valori culturali di tutti i figli e le figlie del Canada. Affidiamo al Signore – ha aggiunto il Pontefice – le anime di tutti i bambini deceduti nelle scuole residenziali del Canada e preghiamo per le famiglie e le comunità autoctone canadesi, affrante dal dolore. Preghiamo in silenzio, ha concluso, rivolto ai fedeli.