Politiche migratorie della Ue. Nuovo strumento finanziario, ma nessuna regola per l’accoglienza
L’inutile Ue continua a stanziare fondi e risorse per la politica migratoria inconcludente e costosa, che finora non ha risolto alcun problema, anzi ha aggravato la condizione dei paesi mediterranei che sopportano il peso di sbarchi e accoglienza. Adesso si annuncia l’entrata in funzione di un nuovo fondo che accrescerà gli stanziamenti per le migrazioni.
E’ di circa otto miliardi (10%), la quota che il nuovo strumento per il finanziamento delle politiche di vicinato, sviluppo e cooperazione internazionale (Ndici), riserva alla priorità della gestione della migrazione. Il fondo, che sosterrà l’azione dell’Ue nei Paesi terzi, con un budget totale di 79,5 miliardi di euro (2021-2027), sarà al voto della plenaria del Parlamento europeo questa settimana. Ne ha parlato la commissaria Ue alle partnership internazionali, Jutta Urpilainen, in un briefing ristretto con alcuni media, tra cui l’ANSA. Anche le risorse per affrontare le sfide della migrazione in Libia saranno coperte da questo target indicativo del 10%.
Per la prima volta c’è un fondo unico per il finanziamento delle politiche di vicinato, sviluppo e cooperazione internazionale, che ne rimpiazza dieci. Questo permetterà di evitare sovrapposizioni” e di combinare al meglio le risorse con una maggiore flessibilità, ha spiegato Urpilainen. I target riflettono le priorità dell’Ue, e tra questi, il 10% della spesa totale dedicato alla gestione delle migrazioni non prevede solo “programmi specifici per Paese”, ma anche a carattere regionale.
Tra gli altri obiettivi, il 30% della spesa sarà per progetti legati ai cambiamenti climatici, il 20% allo sviluppo del capitale umano, con una particolare enfasi sull’istruzione. In particolare, è stato previsto che 29,18 miliardi di euro del pacchetto complessivo siano destinati alla cooperazione con i Paesi dell’Africa sub-sahariana e almeno 19,32 miliardi, al vicinato, tra cui rientra, ad esempio, anche la Tunisia. Tutti interventi destinati a non risolvere alcun problema, ad arricchire solo organizzazioni e politici che lucrano sul tema dei migranti e a scialacquare le risorse europee, alle quali anche l’Italia contribuisce in maniera sostanziale, senza averne alcun beneficio. Un ulteriore argomento di seria riflessione sul tema della partecipazione al carrozzone della Ue a 27 Stati.