Skip to main content

Accoglienza ai migranti, a Bergamo inchiesta sulla Caritas, a L’Aquila ospiti positivi al Covid. Non sono esempi isolati

ANSA/ELIO DESIDERIO

Sono ormai stucchevoli le polemiche fra destra e sinistra sul tema dell’accoglienza ai migranti, da destra si punta l’indice, giustamente sotto certi aspetti, sulla troppa manica larga dell’apertura dei porti e dell’ospitalità, da sinistra si ribatte con l’accusa, ormai trita, di xenofobia e fascismo, diretta soprattutto a Salvini e alla Meloni. In realtà sotto l’egida del buonismo e dell’accoglienza si celano da un lato interessi economici e politici di associazioni varie legati al business dei fondi destinati all’assistenza, dall’altro l’interesse politico delle sinistre di assicurarsi in questo modo (ius soli, cittadinanza, braccia aperte ai clandestini) un serbatoio di voti che in sede nazionale sta calando.

Mentre si deve rilevare la meritoria attività di molte associazioni ed enti pubblici che svolgono il loro compito di accoglienza e inserimento degli immigrati regolari in modo impeccabile, non si può sottacere che spesso vi siano approfittamenti e comportamenti illeciti che vengono scoperti in tutt’Italia dalla magistratura.

Un recente caso esemplare a Bergamo, dove l’attività di accoglienza è finita nel mirino della magistratura, come è accaduto in altre parti d’Italia, ma il fattore singolare, questa volta, è che nei guai ci sono finiti esponenti legati alla Caritas di quella città. La maxi inchiesta sulla (presunta) truffa dei centri per i richiedenti asilo,ha coinvolto infatti don Claudio Visconti, direttore della Caritas di Bergamo fino all’estate 2018, per Bruno Goisis, presidente della cooperativa Ruah, per i quali la Procura ha chiesto il rinvio a giudizio.

Sono stati presi soldi che non spettavano, è la sostanza dell’accusa, i 35 euro giornalieri per migrante ospitato. Quando lo straniero lasciava il centro alla Prefettura veniva comunicato successivamente, e veniva messa la firma sul registro delle presenze. Alla Prefettura sono state rendicontate spese non sostenute o comunque non funzionali all’accoglienza. In un paio di casi, inoltre, sono stati comunicati nomi di migranti che non avrebbero potuto avere vitto e alloggio perché, lavorando, potevano mantenersi .Questi—nell’imputazione— sono i mezzi utilizzati per ricevere contributi e rimborsi. Un esempio non proprio edificante di carità cristiana.

Ma non è soltanto quest’aspetto che proietta sul sistema dell’accoglienza qualche ombra inquietante. esiste anche il problema, in tempi di Covid, di controlli sanitari e di porti troppo aperti all’ingresso di clandestini. Molti dicono, italiani controllati e limitati negli spostamenti (almeno fino a qualche mese or sono), mentre i clandestini sbarcano e si muovono al loro piacimento. Molti sono stati i casi di clandestini usciti dai centri d’accoglienza in Sicilia, rintracciati a fatica dalla Forze dell’ordine,

Ma recentemente anche a L’Aquila si sono registrati casi di positività al Covid, in totale 16 nuovi casi giornalieri, e ben 13 di questi erano riconducibili a migranti ospitati nel centro La Rondine che si trova a S.Elia. Un caso che segue quello dei giorni scorsi quando nel bollettino regionale si erano registrate 6 positività tra i migranti, quella volta nella struttura di via Lombardi a Pettino.

Il sindaco Biondi afferma: «In una città che è appena tornata in zona bianca, è necessario che vengano poste tutte le attività di controllo necessarie affinché il dato dei contagi rimanga in linea con gli standard previsti per il mantenimento di questa condizione. Le persone destinate ai centri per migranti dovrebbero essere testate e sottoposte a regime di quarantena al loro arrivo nel nostro Paese, prima dell’assegnazione presso le strutture di accoglienza. Evidentemente, nonostante tutti i quattrini (milioni di euro) spesi per le navi quarantena, questo talvolta non accade. E viene messa in pericolo la salute dei cittadini per il buonismo immigrazionista delle sinistre, appoggiate anche dalla Chiesa, che talvolta trova vantaggioso ampliare al massimo l’accoglienza. L’esempio di Bergamo è significativo.

Finché non si riuscirà a limitare questa tendenza eccessiva e interessata (per motivi politici ed economici) di associazioni di volontariato o partiti all’accoglienza indiscriminata il problema dell’immigrazione sarà destinato fatalmente ad aggravarsi.


Ezzelino da Montepulico


Firenze Post è una testata on line edita da C.A.T. - Confesercenti Toscana S.R.L.
Registro Operatori della Comunicazione n° 39741