Vendite immobili: in crescita a inizio 2021, i dati di Firenze
ROMA – Acquisto di case da parte deli italiani in crescita, l’immobile è considerato sempre un bene rifugio nonostante l’accanimento del fisco centrale e locale. La tradizionale indagine sulle intenzioni di acquisto di Nomisma chiusa a inizio giugno indica che le famiglie in cerca di un’abitazione sono ai massimi dal 2012: 848 mila sono i nuclei già concretamente in azione, quasi 2 milioni e mezzo si dicono pronte a cominciare le visite nei prossimi mesi.
I dati finora disponibili sulla prima metà del 2021 indicano un incremento delle transazioni, non solo come è ovvio rispetto ai periodi del lockdown duro del 2020, ma anche rispetto al pre-pandemia. Con una differenza non da poco rispetto al passato: l’investimento oggi nella maggior parte dei casi non è spinto dal desiderio di trarre un guadagno finanziario, quanto da quello di un guadagno di benessere familiare e personale; e così si cercano case con spazi più grandi o anche seconde case da sfruttare per lunghi periodi.
Milano e Roma crescono meno della media, ma il fenomeno per entrambe le città si spiega con il fatto che si sono fermati gli acquisti di immobili da affittare e quelli di stranieri, una situazione che al termine dell’emergenza sanitaria appare destinata a cambiare.
Nelle tabelle sottostanti riassumiamo la situazione di Firenze e di altre città consimili, come Genova, Palermo e Bologna.
Prezzi abitazioni signorili
Prezzi zone residenziali medio-alte
Prezzi zone economiche
Negativo il trend di Genova, che fa segnare -6,9%, dato che porta addirittura al 55,9% la perdita di valore dal 2010. Il patrimonio edilizio cittadino molto vecchio, e gli estimi catastali molto penalizzanti, tengono alla larga gli investitori. L’unica macroarea in controtendenza è Marassi-San Fruttuoso.
Bologna perde lo 0,6% su base annua e il 14,3% dal 2010. Il crollo del mercato delle case da affittare agli studenti è stato in buona parte compensato dagli acquisti migliorativi delle famiglie. Corticella, con +1,5%, è in controtendenza, il centro fa segnare -1,6%.
Infine Firenze ha limitato i danni allo 0,5% grazie all’interesse di famiglie e investitori per le nuove costruzioni a prezzi sostenibili in aree come Varlungo e Rovezzano: dal 2010 la perdita di valore è stata del 14,5%.