Skip to main content
Raffaele Sollecito in aula a Firenze

Omicidio Meredith: Raffaele Sollecito in aula a Firenze

Raffaele Sollecito in aula a Firenze
Raffaele Sollecito in aula a Firenze

FIRENZE – La Corte d’Assise d’Appello di Firenze ha appena ritirato la dichiarazione di contumacia nei confronti di Raffaele Sollecito. Lo ha annunciato il presidente Alessandro Nencini all’inizio della nuova udienza del processo per l’omicidio di Meredith Kercher. La presenza in aula dell’imputato ha fatto venir meno la contumacia dichiarata all’inizio del processo per la sua assenza. Resta contumace l’altra imputata, Amanda Knox, rimasta negli Stati Uniti.

L’udienza è iniziata con l’istruttoria relativa alla perizia compiuta dai Ris di Roma sul coltello sequestrato in casa di Sollecito. Dopo la chiusura dell’istruttoria, ha precisato il presidente Nencini, si passerà alle dichiarazioni spontanee di Sollecito.

L’imputato non ha parlato con i giornalisti. «Rilascerà dichiarazioni spontanee in aula» ha anticipato il suo legale Giulia Bongiorno, affermando che il suo assistito «è provato ma sereno. Per il fuso orario? (visto che è appena tornato le da una vacanza a Santo Domingo) No, è altro che lo prova» ha assicurato il legale. L’aula è affollata di giornalisti, ma anche di molti curiosi.

«La perizia sul coltello esclude dna vittima perfettamente che non poteva esserci ne’ il dna della vittima né di Rudy Guede sul coltello». Lo ha detto Luca Maori, uno dei legali di Raffaele Sollecito. «La strada di questo processo -ha aggiunto- non é né in salita né in discesa. L’esito di questa perizia è molto importante per far decidere la Corte al meglio. Il coltello venne trovato a seguito dell’intuito investigativo di un appartenente alla polizia giudiziaria che entrando in casa di Sollecito e aprendo i cassetti trovò 40 coltelli e pensò che quello fosse l’arma del delitto. Su 40 coltelli, quello fu l’unico controllato. E non ha caratteristiche compatibili con le ferite sul corpo della vittima».

«La perizia ha confermato quello che noi sosteniamo da sempre e ossia che quel coltello è stato nelle mani di Amanda Knox. Penso che la Corte di Firenze abbia tutti gli elementi per decidere in assoluta serenità». Lo ha detto l’avvocato Francesco Maresca, legale della famiglia di Meredith Kercher, a proposito della perizia del Ris sul coltello sequestrato in casa di Raffaele Sollecito, oggetto oggi di discussione davanti alla Corte d’Appello di Firenze. Ai cronisti che gli chiedevano chiarimenti sul fatto che dalla nuova perizia non risulterebbero tracce genetiche riconducibili a Meredith Kercher, l’avvocato Maresca ha risposto: «Questo è un elemento che discuteremo. Per noi il profilo genetico della vittima c’è ed era stato trovato dalla polizia scientifica di Roma» ha aggiunto Maresca.


6cd0ad60cb57008fe9eb85be26630bbb

Massimiliano Mantiloni

Giornalista

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Firenze Post è una testata on line edita da C.A.T. - Confesercenti Toscana S.R.L.
Registro Operatori della Comunicazione n° 39741
FirenzepostAMP