Franco Ciarleglio scrive il Codice da Vinci fiorentino
L’autore del celebre “Struscio” esce in libreria con un mistery tra storia e leggenda
Firenze, 6 novembre 2013 – Manoscritti da decifrare, misteriosi disegni, segreti che si perdono nella terra di confine tra realtà storica e leggenda: il nuovo romanzo di Franco Ciarleglio, intitolato “La mappa” (Sarnus, pp. 216, euro 11), trasporta a Firenze l’atmosfera misteriosa e intrigante del celebre Codice da Vinci di Dan Brown. Nato – manco a dirlo – nel comune di Vinci nel 1949, Ciarleglio è l’autore dell’ormai famoso “Struscio fiorentino” (prima ed. 2003), de “Il canto dei Bischeri” (prima ed. 2010) e di uno “Struscio toscano” la cui uscita è prevista a dicembre: tre libri densi di aneddoti, curiosità e leggende che lo scrittore ha raccolto e riproposto in modo accattivante e competente conquistando migliaia di lettori. La sua nuova fatica inizia col ritrovamento casuale nel monastero della Certosa di una pergamena con undici strane figure, apparentemente senza senso e connessione tra loro. Il documento, custodito dentro il codice trecentesco di un’antica Corporazione, si rivela essere una vera e propria mappa. Inizia così un’appassionante e intrigante indagine che coinvolge un ricercatore di storia fiorentina, uno psicologo, una studiosa del Rinascimento e due monaci benedettini. Nel tentativo di interpretare i segni e di scoprire cosa si nasconda dietro il difficile rebus, i protagonisti ripercorreranno il lungo cammino di sconosciuti fuggiaschi, fino a svelare un’imprevedibile, sorprendente verità. Gli enigmi che emergono dalle pieghe del passato, il ritmo coinvolgente fin da subito e i numerosi colpi di scena sono caratteristiche distintive di un libro narrato con l’acutezza dello storico e la stoffa del romanziere.
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