Covid-19: Rt (0,91) e incidenza (19 casi su 100.000 abitanti) in netto rialzo. Il monitoraggio del’ISS
ROMA – Il ministro Speranza sta rizzando le orecchie pronto a disporre nuove limitazioni e divieti, come suo costume da ormai due anni a questa parte. Nella sua furia di divieti voleva impedire anche i festeggiamenti della nazionale campione d’Europa, messo a tacere dal premier Draghi.
Sia l’indice Rt sia l’incidenza sono in netto rialzo, a causa della variante Delta, in aumento anche in Italia: il primo tocca quota 0,91 (sette giorni fa era a 0,66), la seconda registra 19 casi su 100 mila abitanti (una settimana fa erano 11; due settimane fa il punto più basso, 9). I dati, diffusi dall’Ansa, sono contenuti nella bozza di monitoraggio settimanale dell’Istituto superiore di sanità e del Ministero della Salute, relativo all’andamento dei contagi.
Inoltre, aumenta il numero di nuovi casi non associati a catene di trasmissione (2.408 contro 1.539 la settimana precedente). La percentuale dei casi rilevati attraverso l’attività di tracciamento dei contatti scende ulteriormente (31% contro 32,6% la scorsa settimana). Aumenta quella dei casi rilevati attraverso la comparsa dei sintomi (46,2% contro 40,3%). Il 22,8% è stato diagnosticato attraverso attività di screening.
Dall’indice Rt, ormai da mesi, dipende sostanzialmente il ritorno alla normalità. Descrive il tasso di contagiosità del Sars-CoV-2 dopo l’applicazione delle misure anti Covid. Di fatto si riferisce alla potenziale trasmissibilità del virus. Questo significa che se l’Rt è pari a 2, ogni infetto contagerà altre due persone nel periodo considerato: e quelle due ne contageranno altrettante a testa nel periodo successivo. Quindi, se l’indice Rt è superiore a 1 vuol dire che ogni persona infetta contribuisce a far crescere il numero di casi: perché la pandemia rallenti, il valore deve essere inferiore a 1. L’altro indice, R0, indica invece la trasmissibilità nella fase iniziale dell’epidemia.
Sono 19 le regioni e Province autonome (PA) classificate a rischio moderato e due (Provincia autonomia di Trento e Valle D’Aosta) a rischio basso questa settimana. Solo due settimane fa tutte le regioni erano classificate a rischio basso mentre dalla scorsa settimana si è iniziato a evidenziare un aumento dei casi in 11 Regioni. Fortunatamente, nessuna supera la soglia critica di occupazione dei posti letto in terapia intensiva o area medica. Il tasso di occupazione in terapia intensiva è del 2%, con una diminuzione nel numero di persone ricoverate che passa da 187 (6 luglio) a 157 (13 luglio). Il tasso di occupazione in aree mediche a livello nazionale rimane al 2%. Il numero di persone ricoverate in queste aree passa da 1.271 (6 luglio) a 1.128 (13 luglio).