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Ferrovie: sindacati, no all’abolizione del capotreno, garantisce la sicurezza

CapotrenoROMA – No all’abolizione del capotreno: è l’altolà che arriva dai sindacati, i quali in vista dell’incontro di domani con l’Ansfisa, l’Agenzia nazionale per la sicurezze delle ferrovie delle infrastrutture, avvertono che con la sicurezza non si scherza. «Nella riunione di domani, 26 luglio, ci aspettiamo che Ansfisa, l’Agenzia nazionale per la sicurezza delle ferrovie, riveda la propria impostazione e confermi la figura del capotreno sui treni viaggiatori», dichiarano Filt-Cgil, Fit-Cisl e Uiltrasporti.

«Non è possibile – spiegano – che il nuovo regolamento per la circolazione ferroviaria, in questi giorni oggetto di consultazione da parte dell’agenzia con i vari stakeholders, preveda l’abbassamento dei livelli di sicurezza nel trasporto ferroviario nel nostro Paese con la trasformazione di requisiti tecnici e abilitativi in funzioni e principi generali che, in assenza di tecnologie sostitutive, solo figure adeguatamente professionalizzate possono garantire».

È vero, come afferma Ansfisa, che ciascuna impresa ferroviaria è responsabile di potersi dotare dell’organizzazione che ritiene più efficace ai fini della gestione del servizio, ma secondo noi – dicono le tre sigle – l’organismo preposto alla sicurezza del sistema non può, soprattutto alla luce degli ultimi gravi incidenti ferroviari, eliminare una figura, come quella del capotreno, così centrale per il servizio ferroviario».
Per Filt Cgil, Fit Cisl, Uiltrasporti, «Ansfisa non può prevedere che le funzioni di sicurezza siano genericamente svolte da persone o dispositivi tecnologici, senza che sia previsto personale abilitato e senza dire cosa accade al servizio ferroviario in caso di guasto, mancato funzionamento dei dispositivi tecnologici, malore del macchinista o di un passeggero. Non risultano convincenti neanche le argomentazioni utilizzate dall’agenzia a sostegno della modifica,
secondo cui l’abolizione è coerente con le direttive europee, perché su questo, dai documenti a nostra disposizione, non abbiamo evidenze di incompatibilità tra le norme contenute nel decreto attualmente in vigore e le norme quadro di riferimento europeo. Per noi il ruolo del capotreno risulta tuttora non sostituibile, in particolar modo in
presenza di emergenze o degradi».
Concludono Filt-Cgil, Fit-Cisl e Uiltrasporti: «Oltre a ciò ci aspettiamo da Ansfisa risposte esaustive in merito a criticità che abbiamo già segnalato più volte, come ad esempio la lentezza nella sostituzione dei passaggi a livello, che sono attualmente circa 5mila in Italia e continuano a costituire un pericolo, con sottopassi. Non faremo sconti a nessuno, perché sulla sicurezza non si scherza; siamo determinati a mettere in campo ogni azione atta alla difesa e alla
tutela del ruolo del capotreno».

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