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Italia in casa Irlanda del Nord solo per vincere. Chiesa «falso nueve» fra Berardi e Insigne

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Federico Chiesa giocherà dal primo minuto contro il Galles
2020ANSA/CLAUDIO GIOVANNINI

BELFAST – «Perchè contro la Svizzera il rigore l’ha tirato Jorginho, che aveva già sbagliato all’andata?», avrebbe chiesto, con il suo interrogativo tagliente, Bisteccone Galeazzi a Mancini. E il c.t. gli avrebbe risposto come ha fatto in sala stampa: «Lui è uno dei nostri specialisti dal dischetto. Se la sentiva di tirare, è giusto che abbia calciato lui». Nel melodramma della nostra Nazionale, che lunedì 15 novembre deve vincere in casa dell’Irlanda del Nord per quelificarsi al Mondiale del Qatar, le lacrime di Jorginho e il disappunto generale. La Forza del destino ha un peso notevole nel mondo del pallone. Gli azzurri, passati in pochi mesi dal titolo Europeo al pericolo di non andare ai Mondiali, ora hanno nel fato un punto di riferimento importante, forse decisivo. Il destino ha sempre recitato un ruolo di rilievo nelle vicende calcistiche: aveva servito agli azzurri su un piatto d’argento (grazie anche al VAR) l’occasione per vincere su rigore una partita mai dominata (anzi…) e l’occasione è stata buttata via.

MANCINI – La storia del nostro calcio ha voluto che, dopo una grande vittoria, già i grandi del passato (a cominciare da Bearzot) abbiano avuto dei problemi. E’ toccato anche a Mancini. Andare ai play-off per qualificarsi ricorda il nefasto precedente di Giampiero Ventura, che non riuscì a superare la Svezia e l’Italia restò fuori dai Mondiali di Mosca. Ora il fato obbliga Mancini a vincere a Belfast (dove gli azzurri hanno avuto brutti precedenti, in epoche remote, nel 1958), sperando che gli elvetici non facciano una vagonata di gol alla Bulgaria. Gli azzurri sono a +2 nella differenza reti rispetto agli elvetici, hanno rischiato grosso nel primo tempo all’Olimpico e ora sono lì, a fare i conti con il pallottoliere. La filosofia di Mancini è quella dell’ottimismo a tutti i costi e non bisogna deprimersi perchè la qualificazione è alla portata degli azzurri.

INFORTUNI – La Nazionale è chiamata a non perdere grinta e fiducia, ma i pezzi sì, quelli stanno finendo. In un colpo solo il Mancio per il match decisivo a Belfast di lunedì sera contro l’Irlanda del Nord dovrà fare a meno di Bastoni, Calabria e Biraghi, costretti a dare forfait. Il difensore dell’Inter, che aveva risentito di un affaticamento agli adduttori nel derby, contro la Svizzera non era nemmeno andato in panchina. Rientra a Milano anche Calabria, in campo nella ripresa contro la Svizzera al posto di Emerson, per un indurimento al polpaccio, mentre il giocatore viola deve rientrare per problemi personali. Tre ko tutti nel reparto difensivo che vanno ad aggiungersi a quelli di Chiellini, il cui posto è stato preso da Ferrari dal Sassuolo

CHIESA – E’ stato aggregato Zappacosta. Non sarà facile rinunciare a Barella a centrocampo: Locatelli ripartirà titolare? E in attacco si riesumerà il discorso del falso nueve, o verrà accentrato Chiesa fra Berardi e Insigne? E’ molto probabile. Si parla di Tonali a centrocampo dall’inizio. E in attacco? Noi Berardi lo faremmo giocare (e gli avremmo fatto anche tirare il rigore decisivo). C’è anche Raspadori, nel gruppo. Come si vede, al di là dell’ottimismo (che è d’obbligo, in ogni caso, altrimenti non si dovrebbe neppure andare in Irlanda del Nord), stanno affiorando problemi di varia natura e il clima è ben diverso da quello di tre mesi fa. Mancini ha detto: «Andremo in Qatar battendo l’Irlanda».


Bennucci

Sandro Bennucci

Direttore del Firenze PostScrivi al Direttore

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