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Pnrr: il piano di ripresa e resilienza sotto la lente di Firenze Post. E dei suoi lettori

Mario Draghi mentre illustra le basi del Pnrr a Palazzo Chigi
ANSA/FABIO FRUSTACI / POOL

Sembra uno sberleffo, l’acronimo Pnrr. Che sta per Piano nazionale di ripresa e resilienza. Si tratta del grande progetto preparato dall’Italia per rilanciare l’economia dopo la pandemia da Covid 19, per dare al Paese la spinta decisiva contro l’invecchiamento, anche strutturale, nel quale è precipitato da oltre trent’anni e avviarlo verso uno sviluppo verde, digitale, sostenibile. Si gioca con oltre 200 miliardi d’investimenti, soldi che arrivano dall’Europa. Ovvio che Bruxelles tenga le antenne dritte per monitorare come saranno impiegati.

Anche noi di Firenze Post – ecco il motivo di queste righe – vogliamo provare a guardare con attenzione questa maxi manovra targata Draghi, che equivale almeno a cinque leggi finanziare messe insieme. Lo dico subito: ho avuto e continuo ad avere dubbi sulla destinazione di 100 milioni per il restauro, appunto con denaro pubblico, dell’antico stadio Franchi. Perchè avrebbe dovuto pensarci la Fiorentina, come voleva fare il presidente Rocco Commisso, magari a Campi Bisenzio. Liberando il Campo di Marte dall’incubo domenicale della partita. Invece no, rinvii, intoppi, burocrazia e pareri degli archistar, pronti a bollare come bestemmie i progetti che prevedevano lo smantellamento dell’opera di Nervi.

Poi si scopre – c’è stato un comunicato di qualche giorno fa del presidente della Regione Toscana, Eugenio Giani – che non sono previsti investimenti del Pnrr per l’alta velocità di Firenze. Non dico che si debba fare ad ogni costo il sottoattraversamento (praticamente bloccato da anni) ma si deve per forza trovare una soluzione per evitare ai treni di rallentare fino a Santa Maria Novella, costruita intorno agli anni Trenta (più o meno come lo stadio), ormai intasata e sempre meno funzionale. E si viene a sapere che ogni ufficio pubblico ha l’ambizione di mettere le mani sul Pnrr per i progetti più svariati.

Ecco allora che l’iniziativa di Firenze Post: uno spazio nella nostra pagina vetrina per ospitare idee, commenti e valutazioni sul Pnrr. Per applaudire se saranno fatte scelte giuste o per criticare e denunciare nel caso emergano distorsioni, marchiane ed oggettive, rispetto ai buoni propositi. Non siamo un tribunale, non sputeremo sentenze. Ma faremo sentire la nostra voce, con il contributo dei lettori. Pronti, se necessario, a trasformare il Pnrr nello sberleffo: prr senza n.


Sandro Bennucci

Direttore del Firenze PostScrivi al Direttore

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