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Reddito cittadinanza: dilagano illiceità, scoperti a Foggia altri 30 casi, anche un esponente della mafia garganica

Dimaio
I grillini, Di Maio in testa, esultano per approvazione reddito cittadinanza (youtube)

FOGGIA – Altri numerosi casi di reddito di cittadinanza percepito illecitamente scoperti a Foggia, fra questi anche un elemento di spicco della mafia garganica. Partendo dalle informazioni contenute nelle banche dati messe a disposizione dall’Inps sulla base dell’intesa stipulata con il Corpo a livello centrale, i finanzieri hanno approfondito la posizione di numerosi nuclei familiari riuscendo a rilevare che alcuni di questi avevano indebitamente percepito il Reddito di Cittadinanza. In 30 casi, in sede di istanza all’Ente erogatore, il richiedente non aveva comunicato la sussistenza di una causa ostativa alla percezione del beneficio oppure la sottoposizione ad una misura cautelare personale, oppure la presenza nel proprio nucleo familiare di un componente raggiunto da analoga misura coercitiva.

Tra questi, che hanno ottenuto indebite percezioni per circa 250 mila euro, un uomo è risultato essere elemento di spicco della mafia garganica. Alquanto singolare il caso di altro pregiudicato che è risultato aver sottoscritto l’istanza per la concessione del beneficio in argomento negli uffici di un Caf (Centro assistenza fiscale) mentre, di fatto, era detenuto in carcere. Nei rimanenti 25 casi, al momento della richiesta del beneficio, erano state fornite false informazioni relative alla composizione del nucleo familiare, ai redditi percepiti o alla posizione lavorativa, in alcuni casi in nero, dei componenti dello stesso. Da segnalare, tra questi, il caso di un collaboratore domestico che, dopo aver denunciato il proprio datore di lavoro per non aver provveduto a regolarizzare la propria posizione contributiva ed assicurativa, è risultato percepire indebitamente il reddito di cittadinanza o, ancora, il caso di un cameriere che lavorava ‘in nero in un ristorante di Cerignola ma percepiva contemporaneamente il sostegno economico.

Tutte le posizioni illecite emerse dalle indagini sono state segnalate all’Inps per la revoca e il recupero del beneficio economico non dovuto, nonché denunciate alla Procura della Repubblica di Foggia, che coordina lo sviluppo delle indagini, per accertare le responsabilità di chi ha frodato l’Inps fornendo dichiarazioni false e omettendo informazioni dovute. L’importo complessivo delle somme non dovute, sottratte fraudolentemente all’Inps, ammonta a circa 530 mila euro. Inoltre, la tempestiva segnalazione effettuata dalle Fiamme Gialle ha permesso all’Inps di interrompere l’ulteriore illecita erogazione di contributi per circa 150 mila euro.


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Paolo Padoin

Già Prefetto di FirenzeMail

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