Processo Zaki: nuova udienza a Mansura, subito sospesa su richiesta della legale dello studente
MANSURA – È stata sospesa dopo appena 4 minuti la nuova udienza al Palazzo di Giustizia di Mansura, vicino al Cairo, del processo a Patrick Zaki. La sua legale, Hoda Nasrallah, ha infatti chiesto l’acquisizione di altri atti per dimostrare sia una presunta illegalità durante l’arresto avvenuto il 7 febbraio 2020 all’aeroporto della capitale egiziana che la correttezza dell’articolo sui copti alla base del processo. Non circolano ancora ipotesi accreditabili circa la possibile durata dell’interruzione.
Alla richiesta su come stesse il giovane ha risposto bene, bene, grazie alzando il pollice e ringraziando l’Italia per l’attenzione riservata al suo caso.
Due diplomatici italiani sono nell’ala nuova del vecchio Palazzo di Giustizia di Mansura per monitorare la terza udienza del processo a carico di Patrick Zaki in programma stamattina. Con loro sono entrati anche diplomatici di Usa, Spagna e Canada che partecipano al monitoraggio su richiesta dell’Ambasciata d’Italia, un avvocato della Delegazione dell’Unione Europea e un legale di fiducia della rappresentanza diplomatica italiana al Cairo.
Vi era stata una presenza di diplomatici italiani, in tutte le udienze che dal febbraio del 2020 hanno scandito la vicenda giudiziaria di Patrick, fino all’estate scorsa sotto forma di rinnovi della custodia cautelare e da settembre nell’ambito del processo in corso. La presenza di diplomatici europei avviene nell’ambito di un programma di monitoraggio Ue dei processi egiziani più rilevanti per il rispetto dei diritti umani e civili, cui sono associati anche Paesi extra-europei occidentali. In aula ci sono fra gli altri anche George, il padre di Patrick, e la madre Hela con i quali un diplomatico italiano si è intrattenuto brevemente.