Skip to main content

Risorse energetiche: una direttiva europea minaccia tutti gli italiani proprietari di case

Il Parlamento europeo

BRUXELLES – I burocrati e i politici europei spesso lanciano proposte astruse che impattano pesantemente sulla società e sulla politica di molti Stati europei, segno evidente della inutilità e, direi, dannosità delle direttive europee proposte da persone che vivono lontane dalla realtà dei nostri Paesi.

Lo scorso 25 ottobre il Parlamento Europeo ha dato incarico ad un suo rappresentante di avviare negoziati con la Commissione e con il Consiglio per l’applicazione della direttiva EPBD ( energy performance of buildings directive) rivolta appunto ad ottimizzare le risorse energetiche. In altri termini significa che gli impianti di riscaldamento dovranno essere tutti adeguati a criteri predeterminati rivolti al risparmio del consumo energetico.

Significa anche che ogni appartamento con impianto termico inserito nelle classi energetiche “G” ed “F”, e cioè il 60% del patrimonio edilizio italiano, si dovrà sottoporre a questo restyling energetico, pena l’uscita dal mercato delle compravendite che delle locazioni.

Già dal 2027 gli immobili con classe energetica F o G potrebbero non essere più idonei alla vendita né all’affitto. Nel 2030 e nel 2033 sarà la volta di quelli in classe E e D. Obiettivo? Entro il 2050 solo edifici a emissione zero. La proposta sul tavolo di Commissione e Parlamento Ue fa discutere e potrebbe inguaiare non poco un Paese dove metà degli immobili risale al secondo dopoguerra. Servono tempi certi e incentivi.

Ecco il commento di Altroconsumo.it:

La proposta della Commissione europea, che sta facendo tanto discutere in queste ore, fa parte delle azioni da mettere in campo da qui al 2030 per ridurre del 55% (dai livelli del 1990) le emissioni nette di gas serra. Secondo indiscrezioni la Commissione vorrebbe porre dei limiti alla vendita e alla locazione degli immobili che non si adegueranno per tempo ai nuovi requisiti di classificazione previsti per i prossimi decenni. Ovvero, detto in soldoni, vorrebbe impedire di vendere e affittare tutti quegli immobili che hanno una certificazione energetica troppo bassa.

Ma che cos’è la certificazione energetica di un edificio? Tecnicamente si chiama APE ed è un documento indispensabile da presentare al momento del rogito quando si acquista o si vende casa. La certificazione energetica sulla casa è un attestato che riporta tutte le informazioni su come è stato costruito un edificio sotto il profilo dell’isolamento termico e del consumo energetico. In questa guida alla certificazione energetica degli edifici trovi tutte le informazioni per sapere quando serve, chi la rilascia e che cosa deve contenere per legge.

A corredo della proposta di direttiva, la Commissione ha messo su carta una road-map da seguire per rendere più efficienti gli immobili nelle classi energetiche inferiori:

  • entro il 2027 si dovranno rendere più efficienti gli immobili in classe F e G;
  • entro il 2030 quelli in classe E;
  • entro il 2033 gli immobili in classe D;
  • entro il 2050 tutti gli edifici dovranno essere a emissione zero.

n Italia ci sono tantissimi edifici privati a bassa efficienza energetica che impattano notevolmente sulla crisi climatica, è quindi importante che continuino le politiche a sostegno dell’efficientamento. A oggi non sappiamo se realmente la Ue imporrà un divieto di vendita e di locazione per le case inadeguate, ma quello che è certo è che la spesa per avere edifici più sostenibili non deve gravare sulle tasche dei cittadini, per molti dei quali la casa rappresenta l’unico patrimonio o fonte di reddito.


Paolo Padoin

Già Prefetto di FirenzeMail

Firenze Post è una testata on line edita da C.A.T. - Confesercenti Toscana S.R.L.
Registro Operatori della Comunicazione n° 39741