Donna scomparsa nel grossetano, alla ricerca del cadavere
GROSSETO – «Non c’è niente da fare. Il corpo bisogna trovarlo da soli». Sono le parole di Francesco Verusio, il procuratore capo di Grosseto, all’uscita del carcere alla fine dell’interrogatorio ad Antonino Bilella, l’uomo accusato di aver ucciso Francesca Benetti. Il custode di Villa Adua, incastrato dai risultati dei carabinieri del Ris sul sangue ritrovato sul pianale della sua auto e nella cucina della casa colonica, non collabora e resta in silenzio.
La donna di Follonica è scomparsa da casa il 4 novembre scorso e secondo gli inquirenti sarebbe stata uccisa proprio dal fattore 69enne.
Nei giorni scorsi i Ris avevano confermato che quello rinvenuto nell’auto dell’uomo era il sangue di Francesca, come anche le tracce rinvenute nelle fughe della cucina della villa di Potassa, nel comune di Gavorrano, e sul frigo della casa.
«Oggi –hanno affermato gli avvocati di Bilella, Francesca Carnicelli e Alessandro Bartolozzi– ci sono stati sottoposti nuovi elementi che dobbiamo valutare, e quindi abbiamo deciso di avvalerci della facoltà di non rispondere. Vogliamo chiedere l’accesso agli atti».
Bilella ha sempre respinto ogni accusa, ha detto di non aver mai fatto del male alla signora e che non si spiega la presenza del sangue sulla sua vettura. Intanto proseguono da parte dei carabinieri le ricerche del corpo della 55enne milanese Francesca Benetti.