Lotteria Italia: boom di biglietti venduti, + 38,9% rispetto al 2020. Toscana al 5° posto
ROMA – In questa edizione della Lotteria Italia sono stati venduti 6.359.771 tagliandi, contro i 4.578.675 dello scorso anno, con una crescita – ricorda l’agenzia specializzata Agimeg del +38,9%. La vendita nella rete autorizzata di tabaccherie e ricevitorie fa segnare un +28,1% (da 3,3 a 4,3 milioni). Nel dettaglio, i biglietti venduti nei tabacchi ammontano a 3,3 milioni, il +24,4% rispetto ai 2,6 milioni del 2020, mentre i tagliandi staccati nei bar sono cresciuti del +47,7%, da 638.780 a 943.320.
Valore sempre più in crescita anche per i distributori locali (+55,5%), mentre la voce altri distributori viaggia con il +94,6% di vendita. Va evidenziato che nella rete storica (tabaccai e ricevitorie) di distribuzione dei biglietti della Lotteria Italia viene venduto quasi il 70% dei tagliandi. Negli altri canali di vendita, in Autogrill – altro luogo classico per la vendita dei tagliandi della Lotteria Italia e dove ad ogni edizione finiscono sempre premi importanti – si registra infatti una crescita record del +107%. Da notare che in Autogrill e stazioni di servizio vengono venduti circa il 12% dei biglietti totali (erano l’8% nella scorsa edizione). Segno meno invece per l’acquisto online: via internet la
vendita segna infatti un -30,6%.
Secondo i dati dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli elaborati da Agimeg, il Lazio è in testa a questa speciale classifica con 1.178.820 biglietti staccati (il 18,8%), seguito dalla Lombardia con 1.054.820 (il 16,8%), terzo posto per la Campania con 608.460 (il 9,7%). Poi l’Emilia Romagna, con 577.660 (il 9,2%), la Toscana (434.200 e il 6,9%), il Piemonte con 427.560 (il 6,8%), il Veneto ( 401.760 e il 6,4%), la Sicilia (330.460 e il 5,3%), la Puglia (265.120 e il 4,2%) le Marche (155.600 e il 2,5%). Subito dietro la Liguria (152.840 e il 2,4%), l’Abruzzo (166.800 e il 2,7%), l’Umbria (120.800 e l’1,9%), la Calabria (116.640 e l’1,9%), il Friuli Venezia Giulia (85.700 e l’1,4%), la Sardegna (68.420 e l’1,1%), il Trentino Alto Adige (57.120 e lo 0,9%), la Basilicata (39.060 e lo 0,6%), il Molise (28.120 e lo 0,4%), fanalino di coda la Valle d’Aosta (15.500 e lo 0,2%).