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Vaccini: Brusaferro frena, troppo presto per parlare di quarta dose

Brusaferro
Silvio Brusaferro, presidente dell’Istituto superiore di sanità

ROMA Brusaferro frena sulla quarta dose di vaccino. Siamo ancora in pandemia, in una fase di crescita molto significativa dei contagi di cui non si prevede il picco e l’endemizzazione del virus e’ uno scenario possibile, ma non attuale. Lo dice in un’intervista a ‘La Stampa’ Silvio Brusaferro, presidente dell’Istituto superiore di sanita’ e membro del Cts. «Invece di discutere su cosa succedera’ bisogna guardare i dati e prepararsi a eventuali novita’ con coperture vaccinali, farmaci e monitoraggio. La terza dose, intanto, protegge molto bene dalla malattia grave, se ne sta studiando la durata ed e’ presto per parlare della quarta. Siamo in una nuova fase caratterizzata dalla variante Omicron arrivata all’80 per cento dei contagi e da quasi il 90 per cento della popolazione vaccinata. Questa combinazione, nonostante la crescita dell’infezione molto significativa e l’impatto notevole sul servizio sanitario, rende il quadro meno grave di quanto sarebbe stato senza vaccini e misure in atto. C’e’ un rallentamento della crescita della curva su cui essere cauti e da confermare, perche’ molte Regioni hanno segnalato difficolta’ a riportare i dati. Le terapie intensive sono piene al 17 per cento di pazienti Covid e i reparti ordinari al 27. Dati in crescita, che indicano la necessita’ di riorganizzare gli ospedali dilazionando altre prestazioni. Per convivere piu’ serenamente col virus dobbiamo anche occuparci del resto del mondo, supportando i Paesi piu’ fragili nella produzione e nella logistica dei vaccini. Dopo tre dosi non contagiarsi ha ancora un valore perche’ la protezione non e’ mai totale e si evita di trasmettere il virus soprattutto ai piu’ fragili», afferma Brusaferro, riconoscendo così che il vaccino non protegge completamente, come affermato in passato.

«Nel contare i numeri della pandemia si possono variare degli indicatori, ma la classificazione dei casi va mantenuta perche’ ci aiuta a capire cosa succede e quali misure prendere. Le zone colorate hanno ancora senso perche’ si intensificano in base alla saturazione degli ospedali costituendo un’allerta per un territorio».


Padoin0

Paolo Padoin

Già Prefetto di FirenzeMail

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