Tredici indagati per l’alluvione del 2011 ad Aulla
FIRENZE. Due ex sindaci, un vicesindaco, il presidente della Provincia di Massa Carrara, tecnici e ingegneri comunali. Sono i tredici indagati per l’alluvione del 25 ottobre 2011, costata la distruzione del centro di Aulla e la vita di due persone. I reati, a vario titolo, sono di omicidio e disastro colposo.
Tra gli indagati figurano anche il presidente della provincia di Massa Carrara Osvaldo Angeli, l’ex sindaco di Aulla Roberto Simoncini (60 anni) e il suo predecessore Lucio Barani, attuale senatore del Nuovo Psi. Dell’ex giunta aullese finisce nell’indagine anche il vicesindaco con delega all’urbanistica, assetto del territorio ed edilizia, Gildo Bertoncini.
Oltre a Simoncini, sotto accusa anche il delegato alla protezione civile del Comune Giovanni Chiodetti e il responsabile della Protezione civile Mauro Marcelli. Per tutti e tre anche l’accusa è quella di di non essersi attivati perché venissero date le opportune informazioni alla popolazione e «adottate iniziative per ridurre i danni, malgrado gli avvisi meteo di criticità elevata».
Ma ci sono anche altri due profili di responsabilità emersi in due anni di indagine: il mancato collaudo della cassa di espansione di Chiesaccia e la costruzione di numerosi edifici dal 1994 in poi all’interno dell’alveo della fiume Magra che è esondato per cui sono finiti nei guai alcuni dirigenti comunali e altri tre responsabili del settore difesa della provincia di Massa Carrara dal 2007 al 2011.
Due le persone che morirono in quella tragedia: Claudio Pozzi di 56 anni, travolto da una valanga di fango nel suo garage mentre era intento a togliere la sua auto e Enrica Pavoletti, 78 anni, annegata nella sua auto mentre stava facendo una manovra per uscire da un parcheggio.