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Alfonso Bonafede, capolista alla Camera della Toscana del Movimento 5 Stelle

L’entusiasmo dei grillini, M5s secondo partito in Toscana

Alfonso Bonafede, capolista alla Camera della Toscana del Movimento 5 Stelle
Alfonso Bonafede, capolista alla Camera in Toscana del Movimento 5 Stelle

FIRENZE – L’entusiamo dei grillini è alle (5) stelle, è il caso di dire. Il partito di Grillo ha fatto il boom e nonostante i dati forniti dal Ministero dell’Interno non siano definitivi è già abbastanza chiaro che il Movimento 5 Stelle abbia preso piede soprattutto in Toscana. Non riesce a contenere la felicità Alfonso Bonafede, capolista alla Camera in Toscana del Movimento 5 Stelle, raggiunto al telefono da Firenze Post.

“Il nostro partito festeggia oggi un grande risultato – commenta Bonafede -. Si tratta di una svolta epocale alla quale non assistevamo da decenni. In questo caso vince la gente che si avvicina di nuovo alla politica e che mette al muro le altre forze politiche. Questo punteggio avrà sicuramente degli effetti immediati negli altri partiti perchè noi di fatto rappresentiamo un’alternativa totale alle forze politiche tradizionali”.

Quale, dunque, secondo Bonafede, il valore aggiunto che avrebbe spinto gli elettori a votare un partito che ha mosso i primi passi soltanto tre anni fa? “Noi presentiamo contenuti differenti, sia in termini di risparmio che di trasparenza”. E alla domanda sulla capacità del Movimento 5 Stelle di governare l’Italia – argomento sul quale lo stesso Grillo aveva avanzato qualche perplessità affermando di non avere la bacchetta magica per risolvere i problemi del Paese, considerazione non propriamente incoraggiante – Bonafede non ha alcun dubbio: “Siamo capaci eccome. Malgrado per tanti siamo un’incognita, è vero anche che gli altri partiti mostrano una totale incapacità di affrontare la profonda crisi che l’Italia sta attraversando”.

Quali saranno, nel caso in cui il Movimento 5 Stelle dovesse prendere le redini del Paese, le prime azioni intraprese? “La rinuncia al rimborso elettorale e la riduzione dello stipendio dei parlamentari da 10mila a 5mila euro. Avvieremmo poi azioni rivolte alla Piccola e Media Impresa attraverso la creazione di fondi che siano gestiti dal Governo nazionale e non dagli istituti finanziari. Aspireremmo, insomma, ad uno Stato presente e non ad uno Stato che delega”.


stefania ressa

Giornalista

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