
Firenze: resta in carcere l’aggressore di due donne nel centro città

FIRENZE – Anche in relazione allo sdegno popolare, allo sconcerto creato nei cittadini, agli strepiti dei politici locali, la magistratura questa volta non se l’è sentita di rilasciare il tunisino che ha picchiato e rapinato due donne e ne ha convalidato il fermo, non ponendo nel nulla, come successo più volte in passato, l’azione meritoria e il sacrificio delle Forze dell’ordine.
Il 26enne tunisino, Wassin Tbeti, questo il suo nome, era stato fermato dai “Falchi” della squadra mobile domenica 13 febbraio in via Faenza, al termine di un’attività investigativa condotta insieme ai carabinieri che avevano raccolto la denuncia della donna piemontese. In tasca, aveva le chiavi di una Porsche e cinque paia di occhiali da sole. Le telecamere di sorveglianza lo hanno ripreso, intorno alle 4 del mattino, nelle fasi precedenti e successive la rapina in via Capponi, quando aveva afferrato per i capelli la studentessa per costringerla a farsi consegnare la borsa. Sempre lui, secondo quanto accertato dal gip, avrebbe aggredito per sottrarle un cellulare anche la cameriera torinese di 47 anni in via dei Pilastri, picchiandola selvaggiamente tanto che la donna era finita all’ospedale con 30 giorni di prognosi per la rottura del naso.
Tre episodi con protagonisti due extracomunitari migranti, uno dei quali approdato a Lampedusa con un barcone. Ma il buonismo toscano fa sì che nessuno lo rilevi, tranne la sola forza politica d’opposizione. Dunque tutto va ben madama la marchesa, niente di nuovo sotto il sole e di questo passo non molto cambierà nei prossimi tempi.