Skip to main content
Admin Ajax.php?action=kernel&p=image&src=%7B%22file%22%3A%22wp Content%2Fuploads%2F2022%2F03%2Frussia1

Sanzioni ue alla Russia: quali sono le regioni italiane più colpite, non c’è la Toscana

Karch
. (Photo by Sergei SUPINSKY / AFP)

ROMA – Un magazine specializzato “In Italia Magazine” stila la classifica delle regioni italiane più penalizzate per il conflitto scoppiato tra la Russia e l’Ucraina, che provoca delle conseguenze in tutta Europa anche dal punto di vista del commercio e dell’economia. Fra queste non c’è la Toscana perché il parametro di riferimento principale è quello della riduzione delle esportazioni, mentre la Toscana, come altre regioni, soffrirà per la riduzione dei flussi turistici.

Le sanzioni imposte a Mosca per la guerra mossa mettono a repentaglio anche l’Italia. Sono diversi i territori del nostro Paese che svolgono il ruolo di partner commerciale con la Russia sul fronte dell’interscambio. Ecco le Regioni italiane più penalizzate.
La Regione d’Italia più penalizzata per le sanzioni alla Russia è la Lombardia che rappresenta il 28% dell’export italiano verso lo stato russo e il 18% dell’interscambio. Durante i primi nove mesi del 2021, l’interscambio commerciale tra la Lombardia e la Federazione Russa era aumentato notevolmente: da gennaio a 2021 era cresciuto del 34% rispetto al 2020, arrivando a quota 2,87 miliardi di euro. Prima dell’inizio della Pandemia di Covid-19 le cifre erano superiori: da gennaio a settembre del 2019 il valore dell’interscambio tra la Russia e la Lombardia, inserita nella classifica delle Regioni italiane dove c’è più lavoro, era di 3,31 miliardi di euro.
Tra le Regioni italiane più colpite dal conflitto c’è anche il Veneto, dove il settore manifatturiero vale quasi 1,5 miliardi di euro all’anno nell’export verso Russia e Ucraina. Al giorno d’oggi il Veneto, tra le 10 migliori mete d’Italia del 2022 secondo il Touring Club Italiano, è tra le zone del nostro Paese più esposte sul mercato russo, con quasi un miliardo nei primi tre trimestri del 2021 e un’incidenza delle esportazioni manifatturiere sul valore aggiunto del territorio pari allo 0,89%.
Anche il Piemonte risente in maniera negativa delle sanzioni alla Russia dovute al conflitto iniziato con l’Ucraina. A settembre del 2021, infatti, l’export del Piemonte verso la Russia era arrivato a quota 591 milioni di euro. L’interscambio commerciale con Mosca era cresciuto del 42% nei primi sei mesi dell’anno, passando dai 282 milioni di euro del 2020 fino ad arrivare a quota 400,6 milioni di euro. Erano stati superati anche abbondantemente i livelli raggiunti prima della pandemia di Covide-19. Il conflitto ha delle ripercussioni anche sull’Eurovision Song-Contest che verrà ospitato proprio dal Piemonte: la guerra Russia-Ucraina ha fatto esplodere un nuovo “caso” per la manifestazione in programma a Torino e la conseguente esclusione della Russia dalla kermesse musicale.
Le esportazioni dell’Emilia Romagna verso l’Ucraina e la Russia valgono circa 2 miliardi di euro: quasi il 3% di tutta la commercializzazione della Regione sui mercati esteri. In totale sono 136 le imprese emiliane e romagnole che hanno acquisito il controllo di società russe, soprattutto nei settori della metalmeccanica e in quello alimentare. Complessivamente le imprese dell’Emilia Romagna che hanno esportato i propri prodotti verso la Russia negli ultimi tre anni sono state 3.997 con un valore di oltre un milione di euro raggiunto nei primi sei mesi del 2021 e un incremento del 2,9% rispetto ai dati del 2019.
Insieme a Lombardia, Veneto, Emilia Romagna e Piemonte, anche le Marche fanno parte delle Regioni d’Italia maggiormente colpite dal conflitto russo-ucraino. Le Marche, infatti, figurano tra i principali partner commerciali della Russia e sono all’ottavo posto per le esportazioni. Durante i primi sei mesi del 2021, l’export ha raggiunto quota 231 milioni di euro rappresentando il 2,6% delle esportazioni totali della Regione.

Le decisioni dell’occidente e della Ue quindi metteranno sicuramente in difficoltà l’economia di Putin, ma avranno riflessi negativi forse maggiori anche su alcuni Stati della Ue, con l’Italia vaso di coccio, come spesso accade in queste occasioni.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Firenze Post è una testata on line edita da C.A.T. - Confesercenti Toscana S.R.L.
Registro Operatori della Comunicazione n° 39741
FirenzepostAMP