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Riforma giustizia: Anm attacca governo, magistrati vogliono conservare loro privilegi

Associazione Nazionale Magistrati, ANSA / LUIGI MISTRULLI

ROMA- “La riforma dell’ordinamento giudiziario elaborata dal Governo, pur presentando alcuni aspetti condivisibili, solleva forti preoccupazioni, per l’introduzione di alcuni istituti che rischiano di incidere profondamente sull’indipendenza ed autonomia della magistratura”. Lo scrive l’Anm. Ma secondo alcuni osservatori, anche impegnati in politica, i magistrati non sopporterebbero riforme che diminuiscano i loro privilegi e vorrebbero continuare ad avere le mani libere, senza controlli.

“La riforma risulta interamente incentrata al perseguimento degli obiettivi di smaltimento dell’arretrato, imposti dal Pnrr che, più che ambiziosi, appaiono irraggiungibili nei tempi indicati e con le risorse a disposizione; tutta la riforma mira ad aumentare la sola quantità della risposta giudiziaria, senza riservare alcuna attenzione alla qualità. Il complessivo impianto della riforma – prosegue il documento approvato dall’Associazione nazionale magistrati – rischia di stravolgere il modello costituzionale del magistrato, incidendo profondamente sulla sua autonomia ed indipendenza, sia nei rapporti con gli altri poteri dello Stato, sia nei rapporti interni all’ordine giudiziario, con conseguente ripercussione sulla qualità della giurisdizione. Vogliamo una giustizia più celere, ma non vogliamo una giustizia sommaria, ispirata soltanto alla logica dei numeri e delle statistiche, com’è quella che emerge dall’impianto della riforma. C’è il pericolo che attività fondamentali per l’amministrazione della giustizia vengano compresse senza un necessario bilanciamento con i diritti costituzionali che sono chiamate a garantire”.


Paolo Padoin

Già Prefetto di FirenzeMail

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