Ucraina: “Armi da guerra con i voli umanitari da Pisa?”. Interrogazione di Irene Galletti e Silvia Noferi (M5S) in Regione
PISA – Le consigliere regionali del Movimento 5 Stelle, Irene Galletti e Silvia Noferi, annunciano un’interrogazione urgente per chiedere alla Regione se corrisponda al vero la notizia relativa al transito di armi militari attraverso il Cargo Village dell’aeroporto di Pisa.
Scrivono le consigliere: “Apprendiamo da fonti sindacali vicine ai lavoratori dello scalo aeroportuale civile di Pisa la notizia relativa ad aiuti umanitari in transito presso il Cargo Village, e destinati all’Ucraina, contenenti – invece che vettovaglie, medicine ed altri generi di conforto – armi di vario tipo, munizioni ed esplosivi. Un carico che i lavoratori non si aspettavano di dover maneggiare e che ha spinto alcuni di loro a rifiutarsi di imbarcare i velivoli in partenza per le basi NATO in Polonia.”
“Una notizia – secondo Galletti e Noferi – che se confermata provocherebbe certamente un terremoto nell’opinione pubblica toscana, che proprio sabato scorso si è radunata a Firenze per invocare pubblicamente di fronte al pianeta la pace. Ci chiediamo quale sia il pensiero del sindaco di Firenze, Dario Nardella – si domandano – primo promotore dell’iniziativa e quello di tutti i politici illustri che in piazza Santa Croce hanno manifestato per chiedere lo stop delle bombe russe in Ucraina. Ma quello che ci interessa di più – nel caso in cui la notizia fosse verificata e nel pieno adempimento delle nostre funzioni di consigliere regionali – è capire se il Presidente della Giunta toscana Eugenio Giani ne fosse a conoscenza e che giudizio esprime al riguardo, anche alla luce del complesso scenario internazionale attuale e dei tentativi, finora falliti, di de-escalation del conflitto.”
“Non si può essere pacifisti a corrente alternata – attaccano le pentastellate – e nemmeno fingere che i 30 milioni impegnati nella scorsa legislatura per migliorare i collegamenti ferroviari con la base militare di Camp Darby, dove sono stanziate e operano truppe statunitensi, non servano anche ad operazioni simili. Opera che tra l’altro è costata l’abbattimento di migliaia di alberi in un’area di parco, poi costretta anche a modifiche paesaggistiche di rilievo”.
“Il trasporto di armi in ambito civile – concludono – può avvenire solo se una certa parte delle istituzioni ne è a conoscenza e produce le necessarie autorizzazioni. Quello che intendiamo fare è protocollare un’interrogazione urgente per chiarire tutte le domande che tale vicenda ha sollevato. Ci sono risvolti tecnici e politici che devono venire alla luce e speriamo che stavolta non ci si nasconda dietro a un dito”.